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Fosse Ardeatine e Sant’Anna di Stazzema: l’Italia antifascista ricorda i suoi morti

di Annalisa Cangemi25 Marzo 2013
25 Marzo 2013

Il presidente Napolitano e il presidente tedesco Joachim Gauck si incontrano alle pendici delle montagne della Versilia, precisamente a Sant’Anna di Stazzema, in provincia di Lucca, 69 anni dopo l’eccidio nazista del 12 agosto 1944. L’appuntamento non è casuale. Ad invitarli ufficialmente è stato Paolo Pieri, uno dei sopravvissuti alla rappresaglia delle SS, in cui persero la vita 560 persone, soprattutto donne e bambini, fucilati o bruciati vivi con i lanciafiamme. Una stretta di mano tra i due capi di Stato, la riconciliazione tra due popoli e la commozione dei cittadini, che nonostante la pioggia e il freddo, hanno assistito ad un momento storico: tutto questo è avvenuto davanti al monumento ai caduti di Sant’Anna.  
L’ultimo atto pubblico di Napolitano. «È l’ultimo atto del mio settennato Sono contento che proprio questa intensa cerimonia sia l’ultima mia uscita pubblica. Porterò come memoria preziosa e come lascito l’esempio che lei mi dà di nobiltà d’animo e amicizia, presidente Gauck» così ha commentato Napolitano. Del resto anche il primo atto pubblico del presidente, la visita nel2006 a Ventotene per ricordare Altiero Spinelli, fu un omaggio all’antifascismo e all’integrazione tra i popoli d’Europa.
La commemorazione delle vittime delle Fosse Ardeatine. L’occasione per celebrare la memoria delle vittime è offerta anche dall’anniversario di un’altra tragedia della seconda guerra mondiale: le Fosse Ardeatine, luogo simbolo della Resistenza.  La cerimonia per ricordare la strage, avvenuta il 24 marzo del 1944, si è svolta ieri alla presenza dei presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso, del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, del sindaco di Roma Gianni Alemanno, del prefetto Giuseppe Pecoraro. Giorgio Napolitano ha depositato una corona di fiori sul Mausoleo che ricorda i 385 martiri, uccisi dalle truppe di occupazione dopo l’attentato di via Rasella. Presenti anche il candidato sindaco di Roma alle primarie del centrosinistra David Sassoli, ed i vertici dell’Anfim (Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri caduti per la libertà).
Le dichiarazioni di Alemanno e  Sassoli. Il sindaco Alemanno ha ricordato le gravi condizioni economiche in cui versa l’associazione: «Dobbiamo raccogliere la sollecitazione dell’Anfim che ha subito i tagli imposti dal Governo. Tagli minimali,  poche decine di migliaia di euro, ma terribili per la sopravvivenza di questa associazione che ha fatto tantissimo nel corso degli anni».
«Roma ha bisogno di continuare a coltivare la memoria – ha detto Sassoli – e di difendere e rivendicare la sua natura di città antifascista, medaglia d’oro perla Resistenza. Perquesto, se sarò sindaco, già l’8 e il 10 settembre ricorderemo, a 70 anni di distanza, la battaglia di Porta San Paolo, dove una città abbandonata a se stessa prese in mano il proprio destino. In quei giorni, trala Piramidee via Ostiense, tra Porta San Paolo e Testaccio, è rinata l’Italia». 

di Annalisa Cangemi

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