Non è il “sabato del villaggio” di leopardiana memoria ma il “sabato dei manifestanti”, in un’Italia alle prese con la crisi economica e politica e in attesa della formazione di un nuovo governo dalla maggioranza in bilico. Sabato 23 marzo i sostenitori del Popolo della Libertà hanno riempito Piazza del Popolo a Roma, mentre a Piazza SS.Apostoli è andato in scena un corteo del Popolo Viola, organizzato dalla rivista Micromega, a difesa della Costituzione e per l’ineleggibilità di Berlusconi. E sono tornati protagonisti anche i No Tav, con una marcia partita da Susa e supportata da parlamentari del Movimento 5 Stelle e di Sinistra Ecologia e Libertà.
Piazza del Popolo (della Libertà). Un fiume di gente nel centro della capitale, sventolano all’unisono bandiere biancocelesti del Pdl e tricolori di Forza Italia. Contro l’oppressione fiscale, contro l’oppressione burocratica, contro l’oppressione giudiziaria, recitano gli slogan. Ma il grande protagonista è lui, Silvio Berlusconi, che parla dal palco a lungo, ricevendo le ovazioni del pubblico. “Se Bersani insisterà in questo tentativo assurdo di governo senza numeri, di minoranza – ha esordito il Cavaliere – sappia che la nostra opposizione sarà durissima, senza sconti, in Parlamento e nelle piazze”. Lancia poi avvertimenti anche a Grillo, il cui successo “è dovuto a slogan semplici e demagogici che hanno fatto facilmente presa, ma senza una proposta seria per governare il Paese”, e a tutti i neoletti per quanto riguarda la scelta del futuro Presidente della Repubblica: “Il capo dello Stato deve essere un moderato di centrodestra e questo è un sacrosanto diritto di 10 milioni di italiani che rappresentiamo e che non possono essere esclusi da tutte le istituzioni”. Nel rispetto dell’austerity imperante, da Palazzo Grazioli i big del Pdl sono arrivati a Piazza del Popolo a piedi, senza le tanto contestate auto blu. Ma è polemica, il giorno seguente, sulle presunte “comparse”, che sarebbero state pagate per partecipare al sit-in, e sull’iniziativa del partito di spesare ai manifestanti i mezzi pubblici, grazie ad un accordo con l’Atac. Il sindaco Gianni Alemanno, anch’esso presente al raduno, dal canto suo difende la scelta: “Questa è la prima manifestazione di un partito politico – ha dichiarato – di cui viene integralmente pagata l’organizzazione dell’evento”.
Piazza SS.Apostoli tinta di viola. “Berlusconi ineleggibile” urlano intanto i cori non lontano da Piazza del Popolo, nei pressi di Piazza Venezia. Nello stesso pomeriggio, a Piazza SS.Apostoli, va in scena una “manifestazione francescana” organizzata dalla rivista Micromega e dal Popolo Viola. In contemporanea con le piazze di Milano e Genova, il direttore di Micromega, Paolo Flores d’Arcais, alle 17 apre l’evento, ricordando a tutti la legge 361 del 1957, secondo cui non sono eleggibili al Parlamento i concessionari di pubblici servizi. Visti i risultati delle recenti elezioni, potrebbe esserci ora in parlamento, secondo D’Arcais, una maggioranza in grado di dichiarare l’ineleggibilità del Cavaliere in quanto proprietario di Mediaset. Sul palco, allestito “francescanamente” su un camioncino, si sono alternati intellettuali ed esponenti di movimenti, da Moni Ovadia al neo assessore regionale del Lazio Lidia Ravera, che hanno letto e commentato gli articoli della Costituzione.
5 Stelle e Sel in Val di Susa coi No Tav. Migliaia di persone in marcia da Susa verso i cantieri della contestatissima linea ad alta velocità Torino-Lione. In Val di Susa i No Tav si mobilitano, questa volta supportati dai neoparlamentari del Movimento 5 Stelle e di Sel. I grillini e i rappresentanti di Sel sono arrivati in mattinata a Susa a bordo di un unico pullman. “Riteniamo che tutti debbano essere messi nelle condizioni di conoscere lo stato delle opere che il Parlamento è chiamato poi a finanziare – ha detto il portavoce dei 5 Stelle al Senato Vito Crimi, all’arrivo del corteo al cantiere di Chiomonte – In particolare noi consideriamola Tav un’opera inutile, speriamo di dimostrarlo e di riuscire a bloccarla”. Presente in Val di Susa anche la senatrice Pd Laura Puppato, che però non ha preso parte alla manifestazione ma al convegno sull’alta velocità ferroviaria organizzato dalla Comunità montana valli di Susa e Sangone a Bussoleno (Torino). “Chiunque oggi fa l’amministratore – ha dichiaratola Puppato – ha l’obbligo di pensare che le risorse sono finite. Non manifesto perchè altrimenti aggiungerei sale sulle ferite e perchè una persona di governo deve prima conoscere e poi agire”.
Giulia Di Stefano
Sabato caldo nelle piazze italiane. Dai No Tav ai sostenitori di Berlusconi, il popolo manifesta
25 Marzo 201348