L’ex sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini l’aveva definito “Un tappeto di carne umana”. Il 3 ottobre 2013, al largo della città siciliana, persero la vita 368 migranti, per la maggior parte provenienti dall’Eritrea: l’imbarcazione, con oltre cinquecento persone a bordo, affondò a mezzo miglio dalla spiaggia dei conigli. Soltanto 155 di loro vennero salvati, per gli altri non ci fu nulla da fare.
Nel 2016 il Senato ha proclamato il 3 ottobre giornata nazionale delle vittime dell’immigrazione. Persone che hanno perso la vita nella speranza di oltrepassare uno o più confini. Oggi – come ogni anno da quella data – a Lampedusa si celebra la giornata della memoria e dell’accoglienza.
“Siamo tutti sulla stessa barca”, è il titolo dell’edizione di quest’anno. E iniziative saranno organizzate anche in trenta capitali europee affinché questa data venga riconosciuta in tutto il continente come la giornata europea della memoria e dell’accoglienza.