Niente più tessere Coni per i politici. Per assistere a un evento sportivo dal vivo, in primis le partite di calcio, deputati e senatori dovranno pagare regolarmente il biglietto di ingresso allo stadio come tutti i cittadini.
La pacchia. E’ durato fin troppo il periodo delle vacche grasse. Per anni i parlamentari sfilavano di week end in week end tra le file delle comode poltrone della tribuna d’onore, sotto i riflettori delle telecamere attente a immortalare un’immagine diversa da quella istituzionale dei vari personaggi.
Da qualche giorno, però, il vento è cambiato. O almeno così sembrerebbe. Il nuovo presidente del Comitato Olimpico, Giovanni Malagò, ha definito in una nota il delicato provvedimento indispensabile «al fine di evitare strumentalizzazioni su favori e privilegi riservati» agli onorevoli.
Il sentimento anti-casta si è così preso la sua bella rivincita. Anche perché, al di là dell’ingresso omaggio di cui i politici disponevano in tutti gli stadi d’Italia, quello della tribuna d’onore era diventato un luogo di apparizione per accrescere la propria notorietà soprattutto in periodi pre-elettorali.
Il tranello. Il rischio che il provvedimento del Comitato Olimpico naufraghi nel nulla è dato dal fatto che, il Coni, disporrà di un numero corposo di biglietti-omaggio da gestire partita dopo partita. Il criterio per cui i ticket verranno assegnati sarà soggetto ai desideri delle segreterie politiche che, quindi, a fronte di eventuali richieste potranno comunque ottenere quei benefici che il Coni intendeva censurare.
Il segnale. Fresco di nomina, il presidente del Coni Malagò ha voluto dare sin da subito un segnale di rottura rispetto al comportamento dei suoi predecessori. Il taglio, pur riguardando tutti i parlamentari, prevede però delle eccezioni: la senatrice del Pd Josefa Idem, olimpica di canoa, e i deputati-schermidori Valentina Vezzali (Scelta civica) e Marco Marin (Pdl) continueranno a entrare gratis negli stadi. Per loro i “privilegi”, infatti, non cesseranno. Dati i meriti sportivi, cioè quelli di essere stati campioni olimpici.
Le reazioni. Immancabile la reazione di Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia), abituale frequentatore degli impianti sportivi al provvedimento del Coni. «Non credo davvero che con questa decisione si aggiusteranno i bilanci dello Stato. Mi sembra un’iniziativa che segue i tempi». All’ironia di La Russa ha fatto seguito il commento del presidente della Lazio, Claudio Lotito, per cui invece la decisione ha rappresentato «un segnale giusto e in controtendenza con il sistema dei privilegi».
Gianluca Natoli