Aumentano gli attacchi informatici e cambiano volto. Negli ultimi due anni infatti, è stato registrato un aumento dei cyber-attacchi di 10 volte per un costo di circa 600 miliardi di dollari. Nel 2018 poi sono stati registrati oltre 1500 cyber-attacchi considerati gravi, nonostante l’entrata in vigore a novembre 2018, della direttiva europea Nis sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.
Secondo quanto emerge dalla conferenza Cybertech Europe, in corso a Roma presso il Centro Congressi La Nuvola, l’intelligenza artificiale ha modificato la fisionomia degli attacchi: dal semplice furto di dati si passa all’aggressione di infrastrutture critiche, come le reti energetiche, dell’acqua fino a quelle dei trasporti pubblici. “Gli strumenti d’intelligenza artificiale sono al momento utilizzati meglio dagli attaccanti che dai difensori” ha però precisato all’ANSA Michele Colajanni, docente di sicurezza informatica all’Università di Modena e Reggio Emilia.
La kermesse internazionale dedicata alla sicurezza digitale ospita esperti di cybersecurity provenienti da circa 40 Paesi, chiamati a discutere sulle minacce informatiche, le esigenze di mercato e le future strategie per contrastare attacchi sempre più mirati e specializzati.
Presenti in sala, l’amministratore delegato di Leonardo Alessandro Profumo, il sottosegretario al ministero della Difesa, Angelo Tofalo, il vicedirettore generale, con delega alla cyber-security, del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) presso la presidenza del Consiglio dei ministri, Roberto Baldoni e il presidente della Repubblica di Armenia, Armen Sarkissian.
Michele Colajanni, docente di sicurezza informatica all’Università di Modena e Reggio Emilia, dal palco dell’evento ha spiegato: “la contromisura migliore è la prevenzione, a partire dai gesti più semplici. Occorre investire di più in prevenzione”. Colajanni ha anche inoltre evidenza quanto l’Italia si trovi molto indietro in materia di sicurezza informatica rispetto ad altre nazioni europee come ad esempio la Gran Bretagna, la Francia e la Germania.
“Credo che sia rilevante il fatto che il nostro governo abbia deciso di estendere il cosiddetto Golden Power alle tecnologie digitali” ha inoltre commentato l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, a margine dell’evento.