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HomeCronaca Libia, migrante rimpatriato ucciso dopo tentata fuga, l’ira dei medici dell’Oim

Libia, migrante rimpatriato
ucciso dopo tentata fuga
L'ira dei medici dell'Oim

"L'uso di armi contro civili inermi

è inaccettabile in qualsiasi situazione"

di Federica Pozzi20 Settembre 2019
20 Settembre 2019

I soccorsi a un bambino a bordo della Ocean Viking in una foto postata su Twitter da Medici senza frontiere che annuncia il salvataggio di altre 36 persone nelle acque internazionali del Mediterraneo, 20 settembre 2019. "Ieri sera abbiamo soccorso 36 persone da una barca di legno in pericolo in acque internazionali. L'operazione è stata coordinata dalle autorità marittime maltesi. Ora a bordo della Ocean Viking ci sono 218 sopravvissuti", si legge nel tweet. TWITTER/MSF

Un migrante sudanese è stato ucciso ieri da un colpo di arma da fuoco a Tripoli. È successo nel centro di Abusitta. 103 migranti, appena riportati a terra dalla Guardia Costiera libica, opponevano resistenza per non essere trasferiti nei centri di detenzione.

Dopo un tentativo di fuga, un gruppo di uomini armati avrebbe aperto il fuoco, colpendo la vittima allo stomaco. Inutile l’intervento, seppur immediato, dei medici dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni.

“L’uso di armi da fuoco contro civili inermi è inaccettabile in ogni circostanza”, ha detto il portavoce dell’Oim, Leonard Doyle, denunciando l’accaduto.

È una tragedia che deve servire da “promemoria delle gravi condizioni in cui si trovano i migranti raccolti dalla Guardia Costiera libica dopo aver pagato trafficanti per essere portati in Europa, solo per poi trovarsi nei centri di detenzione”, ha continuato l’organizzazione. In tutto sarebbero 5000 i migranti detenuti in Libia, oltre 3000 nelle aree di conflitto.

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