«Abbiamo messo fine a un sistema che andava avanti da anni». A parlare è l’onorevole Sergio Battelli, primo firmatario della norma sul biglietto nominale per contrastare il secondary ticketing, tema trattato da LumsaNews nella propria inchiesta. Il deputato del Movimento Cinque Stelle e presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera, ha risposto alle nostre domande.
Oltre al biglietto nominale, come vi siete mossi nei confronti delle piattaforme di secondary ticketing?
«Nella legge sul biglietto nominale è già inserito il divieto di vendere tagliandi a prezzo maggiorato. Come sappiamo, piattaforme come Viagogo hanno i server e la ragione sociale in Svizzera e quindi, avendo anche grandi studi legali alle spalle, cercano di aggirare la norma. Abbiamo parlato con l’Agcom per cercare di oscurarli. Intanto, anche Google ha eliminato gli annunci di Viagogo perché evidentemente sa che non lavorano in modo legale».
Cosa risponde agli organizzatori che protestano riguardo un possibile aumento del costo dei biglietti e di lunghe code agli ingressi a causa di questa norma?
«La legge è entrata in vigore dal 1° luglio e ancora nessun concerto è avvenuto con la nuova norma. Come fanno già a dire che non funzionerà? Mi hanno fatto tante pressioni, Assomusica mi ha fatto la guerra. Ma come ho spiegato a De Luca (l’ad di Live Nation Italia) sono loro che impongono i prezzi. Intanto, sono stati proprio artisti come Ed Sheeran o i Rammstein a voler il biglietto nominale ai propri concerti, organizzati da Live Nation tra l’altro. Stranamente dopo il caso Billboard negli Stati Uniti (Live Nation ha ammesso alla rivista di aver ceduto 88 mila biglietti direttamente sui siti di secondary ticketing, ndr), De Luca non mi ha più attaccato».
I distributori come TicketOne dovranno dotarsi di un sistema di rivendita dei biglietti?
«Sì. Sarà possibile fare due cose. La prima è il cambio nominativo con un sistema tracciato, e quindi fornendo tutte le informazioni, e pagando una commissione non superiore a 4 Euro. La seconda è reimmettere il biglietto nel circuito primario in una sezione a parte dei siti di vendita. In questo modo il tagliando sarà comprato legalmente da qualcun altro al prezzo vero e non a cifre folli. TicketOne e gli altri venditori ufficiali dovranno adeguarsi perché c’è un regolamento attuativo dell’Agenzia delle Entrate. Di conseguenza, i siti alternativi diventano illegali. Tra l’altro, vorrei lanciare una frecciatina a TicketOne».
Cioè?
«Perché adesso TicketOne fa pagare 2,50 € la modalità ‘Stampa a casa’? Sono costi che non riesco a capire. Devo pagare per stamparmi un pdf? Sono queste cose che dovremmo combattere. I consumatori vanno tutelati e la nostra legge è stata creata per quello».