La Spagna andrà a votare di nuovo. Si tratta della quarta volta negli ultimi quattro anni, ma dopo le consultazioni di Felipe VI con i leader politici, il re ha dovuto constatare l’assenza di una forza in grado di formare un governo. Non sono serviti a nulla i negoziati tra il leader dei socialisti e premier incaricato Pedro Sanchez e il capo di Podemos Pablo Iglesias, in corso dalle ultime elezioni di fine aprile.
Solo pochi giorni fa, Sanchez aveva presentato la sua ultima proposta a Podemos per convincerlo a sostenere un governo monocolore ma senza offrirgli incarichi nel Consiglio dei Ministri, ottenendo un rifiuto. Né Sanchez è riuscito a stringere un accordo con le altre due principali forze politiche, i popolari di Pablo Casado e Ciudadanos di Albert Rivera. Lunedì il re scioglierà le camere e il 10 novembre i cittadini spagnoli dovranno recarsi ai seggi, ancora una volta.