Potrebbe essere oggi l’ultimo giorno alla guida di Atlantia per Giovanni Castellucci. Il Ceo della holding proprietaria di Autostrade ha chiesto al presidente della società Fabio Cerchiai la convocazione di un consiglio di amministrazione straordinario, dove potrebbe presentare le sue dimissioni. Il board è in programma questo pomeriggio.
A 15 mesi di distanza dal crollo del Ponte Morandi di Genova l’assetto societario della controllata di Autostrade per l’Italia traballa sotto i colpi degli sviluppi legali, che hanno portato all’arresto di tre dirigenti di Aspi e Spea, direttamente collegate ad Atlantia, e al fermo cautelare di altre sei persone. Per i pm gli inquisiti sarebbero responsabili dell’alterazione dei report sullo stato di manutenzione di viadotti e linee autostradali.
Pesanti le ripercussioni finanziarie dell’azienda che venerdì ha segnato in borsa un -8%, -7,8% oggi. Il valore di mercato continua a calare e adesso il valore delle azioni è poco sopra i 20 euro.
Per il dopo Castellucci l’azienda si sta preparando ad essere guidata da un traghettatore, un manager ad interim, aumentando di fatto il peso del presidente Cerchiai. Intanto il cda di oggi dovrebbe dare mandato ad alcuni consulenti di trovare un successore di peso, capace di ridare solidità all’azienda. L’obiettivo, probabilmente, è affrontare con sicurezza l’affare Alitalia e capire con quante quote societarie entrare nella compagnia di bandiera italiana.
Altra questione delicata per il colosso è senz’altro poi la fusione con la spagnola Abertis che, se completata, farebbe diventare Atlantia il leader globale delle infrastrutture. L’operazione, che dopo le dimissioni di Castellucci potrebbe tornare in bilico, era stata fortemente voluta, oltre che dall’ad marchigiano, anche dal capostipite Gilberto Benetton, scomparso lo scorso ottobre.