“Non eravamo la squadra più forte, ma senza dubbio quella più unita”. Commenta così la vittoria contro l’Argentina Sergio Scariolo, il ct bresciano che ha guidato la Spagna alla conquista del Mondiale di Basket.
Solo dieci giorni fa, in Cina, avevano incontrato l’Italia. Una vittoria sfiorata per i cestisti azzurri, che hanno finito per soccombere contro le furie rosse di Scariolo. “Una partita che ci ha svegliati e ci ha permesso di entrare davvero nello spirito del mondiale”. le parole dell’allenatore, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Una squadra unita, con un’ottima chimica, in cui emergono due personalità fortissime, quella di Ricky Rubio e Marc Gasol. Due grandi leader non solo a livello tecnico, ma anche nel guidare la squadra. Non c’è stata possibilità per l’Argentina, sconfitta per 95 a 75, messa all’angolo dagli spagnoli che hanno sfoggiato un attacco deciso e una difesa impenetrabile.
Il coach italiano si regala quindi una doppietta storica: in tre mesi è diventato campione Nba da assistente allenatore dei Toronto Raptors e campione del mondo con la sua Spagna.
A legarlo all’Italia la passione per la sua squadra del cuore, l’Inter, che lo portò nel 2010 a un folle viaggio andata e ritorno in 24 ore da Mosca, dove allenava il Khimki, a Madrid per la finale di Champions tra i nerazzurri e il Bayern. Dopo la vittoria del titolo mondiale, sono arrivate le congratulazioni dei neroazzurri che, in un tweet, inviano i complimenti a “Sergio Scariolo e alla sua Spagna per la vittoria nel Mondiale di Basket”.
Don Sergio, come lo chiamano in Spagna, è il primo italiano a vincere un titolo iridato. “Anche se la Spagna se l’è preso – scrive Di Schiavi sulla Gazzetta dello Sport – all’Italia rimane comunque quello sguardo orgoglioso, di chi vive di luce riflessa”.