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HomePolitica Governo, slittano le nomine dei sottosegretari

Slittano ancora le nomine
si tratta sui sottosegretari
M5S e Pd prendono tempo

Vane le sollecitazioni del Colle

Troppe candidature per 42 posti

di Diana Sarti12 Settembre 2019
12 Settembre 2019

Italian designated Prime Minister Giuseppe Conte helps serving coffee to a delegation of the associations of earthquake survivors in Rome, Italy, 2 September 2019. Outgoing Premier and Premier-designate Giuseppe Conte, who received on 29 August from Italian President Sergio Mattarella a mandate to form a new government, is carrying out government-formation consultations at the Lower House. ANSA/FILIPPO ATTILI/CHIGI PALACE PRESS OFFICE +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

“Sarebbe buono riuscire a completare la lista della squadra per poter partire”, ma l’auspicio del premier Giuseppe Conte di chiudere oggi la partita dei sottosegretari non è stato ancora raccolto.

Le nomine avrebbero dovuto essere all’ordine del giorno dell’odierno Consiglio dei ministri ma fonti dell’esecutivo hanno fatto sapere che si andrà verso lo slittamento. La lista dei partiti, dunque, ancora non c’è. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto altre 24 ore mentre dal Nazareno fanno sapere di non essere pronti e senza la lista dei nomi non si può nemmeno parlare di accordo, che dovrà a questo punto essere raggiunto in seguito.

Intanto sarebbero oltre 200 le candidature o autopromozioni a sottosegretari tra le fila del M5S. Anche nel Pd sarebbero in 120 gli aspiranti. Tra i grillini Laura Castelli dovrebbe essere riconfermata come viceministro all’Economia così come il sottosegretario Manlio Di Stefano agli Esteri e Vittorio Ferraresi alla Giustizia. Il sottosegretario Stefano Buffagni dovrebbe spostarsi dagli Affari regionali al Palazzo delle Finanze.

Nel Pd l’ex vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, potrebbe andare alla Giustizia così come Maurizio Martina all’Interno e Anna Ascani all’Istruzione. Sulle deleghe all’Editoria è sfida a due tra il deputato pentastellato e giornalista Emilio Carelli e il dem e Andrea Martella. Entrambi puntano anche a diventare sottosegretari alla Presidenza del Consiglio. Nella casella dello Sviluppo il Pd propone Antonello Giacomelli con delega alle telecomunicazioni e Gian Paolo Manzella con delega all’energia.

Il Movimento propone Riccardo Fraccaro alle Riforme, il Pd Roberto Cociancich. I 5 Stelle sarebbero inoltre tentati dall’idea di sfilare a Dario Franceschini le deleghe al Turismo e di dare a Luigi Di Maio la delega al Commercio estero.

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