Nuova stagione calcistica, nuove maglie. Ogni anno tutte le squadre presentano tre divise (in alcuni casi addirittura quattro. Tra tuffi nel passato e innovazioni, rispetto della tradizione e sguardo al futuro. Ogni club ha la propria filosofia, anche in riferimento alle scelte estetiche, spesso ispirate dagli sponsor.
La nuova maglia della Juventus, per esempio, ha dato vita a discussioni e controversie sin dal giorno della presentazione. Per la prima volta infatti sono presenti sulla maglietta solamente due strisce separate da un dettaglio rosa a contrasto. E ancora: la seconda maglia dell’Inter è verde acqua con il colletto che richiama i colori dello stemma (e del partner Pirelli).
Il Parma, che storicamente ha sempre indossato blu, giallo, con i lacci al colletto, ha presentato una maglia minimale sovrapponendo una croce nera ad uno sfondo bianco. La terza divisa della Roma guarda invece al passato, richiamando un design della squadra nel 1992. La Nike ha infatti optato per un blu scuro con un elegante colletto.
Ma alla base di questi annuali cambiamenti estetici si nascondono grandi guadagni per le squadre. Secondo una classifica de La Gazzetta dello Sport, il valore degli sponsor equivarrebbe nel 2019-2020 a circa 116 milioni di euro, al netto dei bonus. Il Sassuolo è in testa con un compenso di 18 milioni grazie a Mapei. I bianconeri incassano 17 milioni fissi da Jeep, che intende raddoppiare grazie all’effetto Ronaldo.
L’Inter percepisce 10,5 milioni da Pirelli. La Roma ottiene da Qatar Airways e Hyunday 14 milioni di euro. Stesso compenso per i rossoneri che incassano 14 milioni da Emirates e puntano a strappare un contratto più vantaggioso nel 2020, per cui sarà necessario un ritorno in Champions.
Al momento sono cinquanta gli sponsor presenti sulle divise e il giro d’affari è in lenta crescita. Tuttavia, sono presenti grandi differenze con gli altri campionati europei. Basti pensare che la Premier League alla stessa voce incassa quasi 450 milioni di euro, praticamente il quadruplo.