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HomeCronaca Morto Stefano Delle Chiaie: “Il Fascista dei due mondi”. Aveva 82 anni

Morto Stefano Delle Chiaie
"Il fascista dei due mondi"
aveva 82 anni

Fu protagonista dell'estrema destra

e delle stragi negli anni di piombo

di Flavio Russo10 Settembre 2019
10 Settembre 2019

Una foto di archivio di Stefano Delle Chiaie al processo che lo vede imputato per la strage alla stazione di Bologna , gennaio 1996 ANSA

Stefano Delle Chiaie, è morto la scorsa notte a 82 anni all’ospedale Vannini di Roma. Fondatore di Avanguardia Nazionale, movimento della destra eversiva attivo dalla metà degli anni sessanta, Delle Chiaie è stato tra i protagonisti degli anni di piombo, coinvolto in un modo o nell’altro negli episodi segnanti che hanno scandito la storia politica del nostro Paese.

Entrato a far parte del Movimento Sociale Italiano appena quattordicenne, negli anni radicalizzò la sue posizioni politiche entrando in contatto con gli ambienti sovversivi dell’extraparlamentarismo nero. Partecipò agli scontri di Valle Giulia, atto fondante del sessantotto italiano e alla successiva occupazione della Facoltà di Legge a Roma, per la quale venne anche arrestato. Fu indagato e poi assolto per i fatti di piazza Fontana a Milano nel dicembre del ’69 e per la strage alla stazione di Bologna undici anni più tardi, gli atti che dettano il confine storico della strategia della tensione, come se simbolicamente avesse marcato la sua presenza su quegli anni, dall’inizio alla fine.

Dal 1970 però cominciarono le sue peregrinazioni, prima a Madrid nella Spagna franchista, per scappare alle accuse sulle sue attività in patria, e poi in Sudamerica, attratto dal mito del caudillismo e delle dittature militari di quegli anni nel continente. Visse in Cile dal ’74, collaborando nella dittatura del generale Pinochet, che aveva conosciuto in Spagna qualche anno prima. Fu in Argentina al seguito di Videla e in Bolivia dove partecipò al colpo di Stato di Luis García Meza Tejada del 1980, ma da dove dovette scappare due anni più tardi, perché i servizi segreti italiani avevano cominciato a dargli la caccia per l’attentato alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. Per cinque anni visse a Caracas, in Venezuela, dove fu arrestato e estradato in Italia. I tribunali non riuscirono però a condannarlo per insufficienza di prove.

Negli anni ’90 provò a rientrare in politica, insieme a Licio Gelli con le Leghe del Sud, la cui formazione finì nell’occhio della magistratura. Ultimamente aveva riunito a Roma i camerati degli anni di piombo in Comunità Avanguardia Nazionale, fedele fino alla fine agli ideali di una vita.

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