Aggiornamento terminato alle 13,40
Oggi è il giorno decisivo per il Conte bis. Dopo un’intensa nottata di lavoro stamattina il premier incaricato ha incontrato le delegazioni di PD e Movimento 5 Stelle insieme a quella di Liberi e Uguali, coinvolto in extremis per garantire numeri più tranquilli al Senato al nuovo governo. Il programma è praticamente chiuso, si lavora sui nomi dei ministri che comporranno la squadra. Secondo le ultime indiscrezioni Di Maio andrebbe agli Esteri, mentre Franceschini è tra Cultura e Difesa. Verso la conferma Bonafede e Grillo, Interno ed Economia saranno divisi tra un tecnico e un democratico e l’Ambiente potrebbe andare a LeU. Nel pomeriggio o domani il giuramento del nuovo esecutivo, più probabile questa seconda opzione visti i tempi lunghi del tavolo di lavoro tra le delegazioni.
Ieri sera, intanto, era arrivato il via libera decisivo alla nuova coalizione giallorossa, dopo la votazione online sulla Piattaforma online Rousseau che ha visto un record di partecipazione (quasi 80.000 iscritti al Movimento 5 Stelle) e il 79% dei sì all’intesa.
Luigi Di Maio, annunciando l’esito, ha sottolineato subito l’importanza della prossima legge di bilancio per iniziare a realizzare il programma condiviso.
https://youtu.be/qsyGxmmUKMg
Ore 13.40: E’ in corso, a quanto apprende l’Ansa, una riunione a Palazzo Chigi tra il premier incaricato Giuseppe Conte, la delegazione Pd, composta da Dario Franceschini e Andrea Orlando, e la delegazione M5S, formata da Stefano Patuanelli e Vincenzo Spadafora. Il tavolo è chiamato a sciogliere gli ultimi nodi sulla squadra dei ministri prima della salita al Colle del premier incaricato.
Ore 12.17: A quanto sostiene l’Ansa Giuseppe Conte dovrebbe salire a breve – non ci sono orari ma è probabile che sia nel pomeriggio – al Quirinale per portare la lista dei ministri e sciogliere la riserva. Restano alcuni nodi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarebbe conteso tra M5S e lo stesso premier, che vuole un suo uomo di fiducia. Ma ci sarebbero “problemi” anche su caselle come l’Economia, dove sul Dem Roberto Gualtieri sarebbero da vincere alcune “resistenze”, che potrebbero alla fine portare al nome di un tecnico. E sullo stesso Luigi Di Maio, che alla fine potrebbe optare per lo Sviluppo economico o il Lavoro, piuttosto che per gli Esteri. Sembra confermata la nascita del nuovo ministero dell’Innovazione: a guidarlo sarà un M5s e non si esclude che sia uno degli esponenti più vicini a Davide Casaleggio. In pole per il ministero a LeU c’è l’ambientalista Rossella Muroni.
Ore 12.06: “Nel programma c’è scritto che serve una nuova legge sulla immigrazione, che superi la logica emergenziale e affronti il problema in modo organico”. Lo ha assicurato il capogruppo dem alla Camera Graziano Delrio, che ha annunciato di non essere nella squadra di governo, che tuttavia sarebbe “all’altezza delle sfide del Paese”. Intanto il capogruppo di Leu alla Camera Federico Fornaro ha confermato che un ministro dovrebbe essere della compagine di sinistra.
Ore 11.55: Terminato il tavolo di lavoro tra le delegazioni di PD, M5S e LeU. All’uscita Delrio ha spiegato: “Abbiamo fatto un ottimo incontro. Abbiamo messo a punto un programma molto serio e condiviso,al centro del programma ci sono il lavoro e le famiglie”. Soddisfatta anche la delegazione di Liberi e Uguali. Così la senatrice Loredana De Petris: “Abbiamo completato il lavoro di rifinitura sulle ultime questioni che riguardano il programma. Per noi è un buon inizio, un buon programma per un governo che sulle questioni qualificanti dell’ambiente, sociali e del lavoro, possa davvero cambiare”.
Ore 11.33: “Mi auguro che non nasca un governo troppo squilibrato a sinistra. Se il bicolore Pd-M5S si trasforma in un tricolore con Leu, molti di noi saranno in forte imbarazzo”. Lo ha scritto sul suo profilo Facebook il senatore Pier Ferdinando Casini, eletto nel 2018 per il centro-sinistra. Un eventuale “no” dei centristi al nuovo governo restringerebbe i numeri già esigui della maggioranza giallorossa a Palazzo Madama.