Ore decisive per la Brexit e per Theresa May. Il Parlamento britannico voterà oggi alle 14,30 ora di Londra, per la terza e probabilmente decisiva volta, il controverso accordo che porterà il Regno Unito fuori dall’Europa. Il voto cade in una data simbolica, quella del 29 marzo, giorno in cui sarebbe dovuta avvenire l’uscita dall’Ue se tutto fosse andato secondo i piani.
Dopo che il primo ministro ha offerto le sue dimissioni in cambio del supporto al Withdrawal Agreement, il suo principale rivale, Boris Johnson, si è schierato a favore della May votando sì alla Brexit. E durante i negoziati con gli altri gruppi contrari all’emendamento, la May potrebbe essere riuscita a portare dalla sua parte altri detrattori, raggiungendo così voti sufficienti per l’approvazione.
La leader dei Tories alla Camera dei Comuni, Andrea Leadsom, ha definito il voto di oggi “l’ultima chance” sull’accordo di divorzio, già bocciato due volte, invitando tutti i suoi colleghi ad approvare l’accordo.
Se il testo passerà, il Regno Unito eviterà il rischio di no deal il 12 aprile e rimanderà la data di uscita al 22 maggio, come stabilito durante l’ultimo vertice con i leader europei.
Il trattato discusso oggi comprende alcuni degli aspetti più controversi del negoziato della premier negli ultimi due anni, come i 45 miliardi di euro da pagare a Bruxelles e il backstop, il meccanismo di salvaguardia per evitare la chiusura del confine tra le due Irlande. Motivo, quest’ultimo, per cui il Partito democratico unionista nordirlandese ribadisce il suo “no” all’accordo.
Il voto finale è quindi ancora incerto, considerato un numero ancora folto di oppositori poco propensi a cambiare posizione. In caso di nuovo flop, restano il no deal o la richiesta di un lungo rinvio, a discrezione di Bruxelles.