“Un attacco criminale contro Israele al quale reagiremo con tutta forza”. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ritornerà in anticipo dal suo viaggio negli Stati Uniti, dopo che questa notte è stato lanciato un razzo da Gaza. L’esplosione è avvenuta a nord della città di Tel Aviv e sono rimaste ferite sette persone. L’esercito ha deciso di inviare truppe, due battaglioni di terra e tank, al confine con Gaza. Sono stati chiusi, inoltre, i valichi di frontiera di Erez per le persone e a Kerem Shalom per le merci.
Un’atmosfera di tensione e emergenza si avverte nella striscia di Gaza. Secondo il portavoce dell’esercito israeliano, Ronen Manelis, il razzo sarebbe stato lanciato da Hamas, l’organizzazione palestinese politico-terroristica. La rampa di lancio si troverebbe a Rafah, nel sud della striscia. Il tiro, secondo Manelis, è stato compiuto “da una delle rampe di lancio del gruppo. Consideriamo Hamas responsabile di tutto quello che succede a Gaza”.
D’altra parte, invece, secondo fonti locali, la Jihad islamica ha lanciato un avvertimento ad Israele: “I comandanti del nemico devono sapere che in caso di un confronto armato reagiremo con grande forza”. Secondo l’Agi, tuttavia, che riprende fonti interne ad Hamas, il razzo sarebbe stato sparato per errore e i leader del movimento islamico avrebbero intenzione di lanciare un’indagine sull’incidente.
Tra i feriti anche due bambini e un neonato di 18 mesi. Tutti sono ricoverati nell’ospedale di Kfar Saba. Altre persone sarebbero state curate per attacchi di panico e piccole ferite riportate durante la corsa per raggiungere i rifugi.
“Questo è un atto di aggressione deliberato e pericoloso condotto da terroristi palestinesi, incoraggiati indubbiamente dalla compiacenza del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani”: lo afferma su Twitter il portavoce del Ministero degli Esteri israeliano Emmanuel Nachshon, riferendosi ad una recente condanna ad Israele giunta appunto dall’organizzazione dell’Onu.