“Marcello De Vito è fuori dal MoVimento 5 Stelle. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione e l’ho già comunicata ai probiviri”. Così questa mattina il vicepremier e leader grillino Luigi Di Maio ha espulso via Facebook il presidente dell’assemblea capitolina.
De Vito è stato arrestato ed è accusato di corruzione per la vicenda delle tangenti per la realizzazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Per Di Maio “quanto emerge in queste ore oltre ad essere grave è vergognoso, moralmente basso e rappresenta un insulto a ogni portavoce del Movimento e ad ogni attivista”. Intanto, secondo quanto apprende l’Ansa, dovrebbe essere il grillino Enrico Stefàno, già vicepresidente dell’Assemblea Capitolina, il suo nuovo presidente.
Netta anche la presa di distanza della sindaca della Capitale, Virginia Raggi, che nel 2016 sconfisse proprio De Vito nelle primarie interne per concorrere alla poltrona di prima cittadina . Per la Raggi “a Roma non c’è spazio per la corruzione, chi ha sbagliato non avrà alcuno sconto”. Non ci sarà alcuna ripercussione sulla giunta romana: “Avanti fino in fondo, senza se e senza ma”.
Che la Raggi debba andare avanti ne è convinto anche il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che a margine della Conferenza nazionale del trasporto aereo ha detto: “Mi pare evidente che il Movimento corre il rischio di mele marce. Ma siamo l’unica forza politica che a queste mele marce dà un calcio nel sedere. È questa l’onesta”.
Tuttavia l’imbarazzo tra i portavoce del M5S è palpabile, soprattutto in consiglio comunale a Roma, dove riemergono le vecchie e tacite tensioni con De Vito, da molti considerato una sorta di oppositore interno alla sindaca Virginia Raggi.
Le opposizioni ovviamente cavalcano queste tensioni. Michele Ansaldi, deputato del Pd, ha dichiarato a LumsaNews: “L’arresto per tangenti di De Vito nell’ambito dell’inchiesta sullo Stadio, che ha già portato ad essere indagato l’ex capogruppo M5s Ferrara e all’arresto del braccio destro della sindaca Lanzalone, non può certamente essere derubricato a fatto personale e getta un’ombra inquietante su tutta l’Amministrazione”.