“Dal punto di vista tecnico-processuale la morte” di Imane Fadil “nuoce alla difesa di Berlusconi perché le sue dichiarazioni entrano nel processo direttamente e così noi non possiamo procedere con il controesame”. Così l’avvocato di Berlusconi, Federico Cecconi, al termine della prima udienza con cui si è ripreso stamattina il processo “Ruby Ter”. Si tratta del terzo filone sulle “cene” di Arcore, in cui il Cavaliere è accusato di aver pagato le ragazze che parteciparono agli eventi per nascondere quello che veramente accadeva. Un processo ora segnato dalla morte della modella, ex testimone contro il presidente di Forza Italia.
“Quando muore una persona – ha aggiunto Cecconi – la massima forma di dolore non è un’espressione retorica”. Mentre in merito alla dinamica misteriosa della fine di Fadil ha commentato con un secco: “Non voglio esprimere opinioni”.