“Siamo orgogliosi delle scelte che ha fatto, ma ora siamo distrutti dal dolore”. Così Alessandro Orsetti ha commentato la morte del figlio Lorenzo. “Spero adesso che questa sua morte voglia poter dire qualcosa per la causa dei curdi. Lorenzo – prosegue Orsetti – cercava una causa in cui coinvolgersi, non sopportava di stare, come diceva lui, nel menefreghismo”.
“Heval Tekosher”, il “lottatore”: era questo il nome di battaglia di Lorenzo Orsetti, il fiorentino che lunedì scorso l’Isis ha annunciato di aver ucciso sul campo di battaglia a Baghuz, nella Siria sud-orientale. Orsetti, nato a Firenze nel 1986, era da un anno e mezzo nel Nordest del Paese, dove combatteva, al fianco delle milizie curde dell’Ypg, le Unità di protezione del popolo, contro i jihadisti. La salma di Lorenzo, ha spiegato il padre Alessandro, potrebbe non tornare più in Italia: “Il suo comandante mi ha detto che lui aveva chiesto di essere seppellito là in caso di morte in battaglia”.