Mai così pochi. Gli arrivi di migranti irregolari in Italia, attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, hanno toccato il record positivo degli ultimi nove anni. Secondo Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, gli arrivi registrati lo scorso febbraio: sono stati 60 in tutto, il 70% in meno rispetto a gennaio.
Oltre al crollo del numero degli sbarchi, l’Italia ottiene anche il primato di paese Ue che ha registrato il calo maggiore di domande di asilo nel 2018, pari al -61% rispetto al 2017. Secondo i dati comunicati da Eurostat questa mattina nell’Unione le richieste d’asilo sono scese in generale dell’11%. La Germania resta il primo Paese dell’Unione per domande presentate con il 28%. Al secondo posto c’è la Francia con il 19%, terza la Grecia con l’11%, quarta la Spagna con 9%, quinta l’Italia con l’8% e infine la Gran Bretagna con il 6%.
Sono state nel complesso 580.800 le domande di asilo fatte nell’Unione europea nel 2018, contro le 654.600 del 2017, e pari a meno della metà del picco di 1.256.600 registrato nel 2015 nel picco della crisi dei migranti. L’Italia ha registrato il calo più significativo, con 77.400 domande in meno rispetto al 2017, seguita da Austria (-49%, 11.100 in meno), Svezia (-19%, 4.100 in meno) e Germania (-18%, 36.400 in meno). Chi ha visto invece schizzare le domande d’asilo rispetto all’anno precedente sono stati Cipro (+70%) e la Spagna (+60%), poi il Belgio (+29%), l’Olanda (+27%), la Francia (+20%) e la Grecia (+14%).
L’Italia è il secondo Paese Ue per domande d’asilo pendenti alla fine del 2018 (103.000, pari al 12% del totale Ue), preceduta di gran lunga dalla Germania (384.800, pari al 44%) e seguita dalla Spagna (78.700, 9%) e Grecia (76.300, 9%). In Italia i richiedenti asilo nel 2018 provengono principalmente dal Pakistan (7.315 domande sulle 49.165 complessive, pari al 15%), Nigeria (5.140, 10%) e Bangladesh (4.160, 8%).