In Gran Bretagna è caos dopo la tempesta. Ieri il Parlamento britannico ha provato ad allontanare lo spettro di una traumatica Brexit senza accordo, dopo la bocciatura dell’intesa di divorzio negoziato dalla premier Theresa May con la Ue. Oggi l’Aula dovrà esprimersi sull’ipotesi di un rinvio dell’uscita dall’Europa, ma l’Unione avvisa di non essere disposta a concedere altro tempo in bianco.
“Durante le mie consultazioni chiederò ai 27 leader dell’Ue di essere aperti per un’estensione lunga se il Regno Unito troverà necessario ripensare la propria strategia sulla Brexit”, ha annunciato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk su Twitter. Mentre l’avvocato generale della Corte di giustizia europea, Eleanor Sharpston, ha detto di non vedere come “ostacolo insuperabile” le elezioni comunitarie di maggio, infatti questa sarebbe “una presentazione falsa della situazione”.
La preoccupazione per un possibile “no deal” colpisce anche il nostro paese. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero, ha spiegato che “il governo lavora per essere pronto nell’ipotesi di adottare decreti legge e le condizioni di necessità e urgenza”. Infatti, ha continuato il ministro, “una eventuale uscita senza accordo trasforma il Regno Unito in un Paese terzo, con cui non abbiamo nessun tipo di accordo particolare”. Mentre l’ipotesi di un nuovo referendum sulla Brexit in Gran Bretagna è “residuale”, ma “non è da scartare – anche se, conclude Moavero – c’è una situazione di vera e propria suspense, come in un film di Hitchcock”.
Sono due le premure che deve avere il governo italiano secondo il vicepremier Luigi Di Maio, intervenuto a Matera sulla questione Brexit: la prima è “tutelare più possibile gli italiani che sono in Inghilterra”, la seconda è attirare “le aziende inglesi che vogliono andar via” verso i “territori del Sud dove, se investiamo nelle infrastrutture, attrarremo gli investimenti”.