Quasi ventiquattro ore di fuga concluse con la cattura. Ieri sera la polizia di Reggio Calabria ha arrestato Ciro Russo, l’uomo che lo scorso martedì aveva tentato di dar fuoco all’ex moglie, Maria Antonietta Rositani. Russo non aveva mai lasciato la città. Gli investigatori della squadra mobile lo hanno trovato nei pressi di una pizzeria del centro storico; adesso è sottoposto a degli interrogatori all’interno dei locali della questura di Reggio Calabria.
I fatti risalgono a martedì mattina, poco dopo le nove. L’uomo, dopo aver aperto lo sportello di un auto con all’interno l’ex moglie, aveva cosparso la vettura con un liquido infiammabile, nel tentativo di dare fuoco alla donna. La macchina ha preso fuoco, trasformandosi in una gabbia infernale. La donna, tuttavia, è riuscita a salvarsi. Trasferita al centro ospedaliero specialistico di Brindisi, ha riportato diverse ustioni in tutto il corpo e le sue condizioni di salute risultano gravi.
Ciro Russo, al momento del tentato delitto, era sottoposto agli arresti domiciliari ad Ercolano, con decisione del Gip di Reggio Calabria con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Gli arresti erano stati disposti nel maggio dello scorso anno, dopo un periodo di detenzione in carcere. Un provvedimento che non ha fermato il suo istinto omicida. Era fuggito con lo scopo di scendere in Calabria per vendicarsi, tentando di porre fine alla vita della Rositani, dalla quale si era separato da qualche anno. Aveva seguito i suoi movimenti, per poi rintracciarla, tentare di ucciderla e darsi nuovamente alla fuga.
Nei confronti di Russo è stato disposto il provvedimento di fermo, emesso da Giovanni Bombardieri, procuratore della Repubblica, e dal Procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni. L’accusa è quella di tentato omicidio aggravato.