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HomePolitica Copyright, appello all’Ue dalle associazioni italiane: “Direttiva rafforza imprese”

Copyright, appello all'Ue
dalle associazioni italiane
"Direttiva rafforza imprese"

Si auspica una piena approvazione

della direttiva comunitaria a fine marzo

di Serena Console13 Marzo 2019
13 Marzo 2019

Una eco si leva dall’industria culturale e creativa italiana sull’approvazione della direttiva sul copyright, che deve ricevere l’ok a fine marzo dall’Europarlamento.

Diciannove associazioni italiane del settore creativo, con una lettera congiunta, hanno lanciato un appello agli europarlamentari italiani per determinare “una convinta approvazione della direttiva comunitaria che favorirà lo sviluppo dei contenuti nell’era digitale nel rispetto del diritto d’autore”.

Le associazioni firmatarie, che rappresentano autori, compositori, scrittori, giornalisti, fotografi, agenzia news e produttori dell’audiovisivo, sottolineano la necessità di dare un voto importante per “un’Italia creativa che produce 48 miliardi di euro di fatturato, dà lavoro a un milione di persone e rappresenta un patrimonio di eccellenza per il nostro Paese e per l’Europa”.

Il nuovo impianto normativo sul diritto d’autore, a seguito dell’accordo raggiunto il 13 febbraio scorso tra Parlamento, Consiglio europeo e Commissione e piattaforme del web come Google News, Facebook e YouTube, prevede la retribuzione per il lavoro di artisti, creativi e professionisti dell’informazione.

Gli aggregatori di contenuti online, quindi, si responsabilizzerebbero sulla diffusione di servizi prodotti da altri, come previsto dai due articoli più controversi del testo, l’11 e il 13.

Per questo, le associazioni firmatarie, tra cui l’Associazione Italiana Editori e l’Associazione Nazionale Autori Cinematografici, affermano che la Direttiva “rafforza autori, imprese e lavoratori europei nei confronti di giganti del web e aumenta le garanzie degli utenti finali nei confronti di entrambi”.

Ma la Direttiva ha diviso l’opinione di molti: da un lato ci sono editori, produttori discografici e cinematografici, decisi a garantire una retribuzione stabile dei propri contenuti; dall’altro i giganti del web.

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