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Il viceministro Martone interviene al Career day dell’università Lumsa

di Francesca Polacco10 Maggio 2012
10 Maggio 2012

“I giovani sono ancora una risorsa?”, è il tema del Career day organizzato oggi dall’università Lumsa. Un convegno inteso come “innovativo strumento di orientamento alla formazione post-laurea e al lavoro”. Mario Pollo, presidente della Commissione Orientamento, ha introdotto i lavori fornendo dati preoccupanti sulla disoccupazione giovanile in Italia che, secondo l’Istat, è ormai del 36%.
“Giovani, scommessa del Paese”.
Centrale è stato l’intervento del viceministro al Lavoro e alle Politiche Sociali, Michel Martone che ha fornito significativi spunti di riflessione e lanciato numerose provocazioni. Innanzitutto sul fatto che i posti di lavoro non si creano per legge ma nell’ambito dell’economia. L’Italia ha ereditato il terzo debito pubblico mondiale che in questo momento ammonta a 2mila miliardi di euro e ciò comporta un pagamento annuo di interessi che va dai 70 agli 80 miliardi di euro. “Ma questo non deve spaventare –sostiene Martone– la crisi, infatti, può essere superata solo sfruttando la principale risorsa dell’Italia: i giovani, che –ricorda il viceministro– sono la scommessa del Paese”. Inoltre, non è corretto per Martone dire che in Italia non c’è lavoro, è solo difficile trovarne uno in linea con le proprie aspirazioni. Nonostante si siano contratti i consumi interni in seguito alle misure che il governo ha adottato, in questo trimestre l’Italia è il Paese europeo che ha esportato di più e il made in Italy è richiestissimo, perché sinonimo di grande qualità.
Gli stage e gli abusi delle aziende.
Il viceministro ha affrontato anche il tema caldo della riforma del lavoro che ha assicurato essere in continuità con il pacchetto Treu e con la legge Biagi e che mette in primo piano il futuro dei giovani. All’interno della riforma dell’articolo 18, com’è noto, il Governo sta rivedendo un istituto fondamentale del nostro ordinamento: lo stage, di cui spesso le aziende fanno abuso. Si vuole trovare un punto d’incontro con le Regioni affinché quest’istituto ritorni alla sua funzione originaria, cioè quella di essere ponte di passaggio tra due diversi tipi di comunità: l’università e il lavoro. Pertanto, deve essere fatto a ridosso della laurea e non più inteso come prima occupazione per un giovane laureato. L’obiettivo del Governo su questo punto, ha comunicato Martone, è di ridurne la durata, di introdurre un compenso e di far in modo che diventi palestra utile nella prospettiva del problem solving e non solo luogo dove si continua una formazione esclusivamente nozionistica.
Il viceministro ha assicurato che per l’Italia si stanno aprendo orizzonti incoraggianti poiché i traffici dall’Atlantico si sono spostati nel Pacifico e ciò significa che il Mediterraneo sta tornando ad essere fondamentale nelle logiche economiche mondiali. Questo comporta necessariamente la volontà di rischiare e scommettere in nuovi settori.
L’invito di Martone ai giovani è ad intraprendere nuove iniziative, a scendere il prima possibile in campo per mettersi in gioco. Il governo Monti in questa direzione farà la sua parte guardando in faccia i problemi e affrontandoli.
La mattinata si è conclusa con la possibilità dei giovani studenti di visitare stand dove poter avere colloqui con i recruiters delle aziende presenti.

 Francesca Polacco

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