“Mi sto giocando tutte le carte per questi politici, vedi che mi devi dare una mano ah! Una mano buona!… Dobbiamo raccogliere voti… tu… lo sai che se le cose vanno bene a me… vanno bene a tutti, mi pare che è stato sempre così qua…”. Così il boss trapanese Pietro Virga in una conversazione con gli amici in cui spiegava il motivo per cui fosse fondamentale garantire l’appoggio elettorale ai suoi candidati. Questo è uno dei particolari emersi dall’inchiesta sulla mafia di Trapani che ha portato all’arresto di 25 persone. Tra queste anche Paolo Ruggirello, ex deputato regionale del Partito democratico.
“Deve salire a dritta il marito è uno che ha amicizie forti là a Roma. E se noi arriviamo a questa a portarla là, qualche cosa possiamo concludere è giusto?” diceva Virga riferendosi a Ivana Inferrera, candidata dell’Udc, anche lei arrestata. “A tutti questi già quando gli da 50 euro, 20 euro per fare la spesa…”, spiegava.
Le elezioni incriminate sono le Comunali di Trapani ed Erice del 2016, dove la mafia avrebbe sostenuto Vito Mammina e la figlia Simona. A finire sotto inchiesta anche le elezioni regionali e politiche. Alle regionali Cosa Nostra trapanese si sarebbe spesa, in cambio di soldi, per Inferrera e per Ruggirello, mentre per le politiche il candidato era solo quest’ultimo. “La particolarità che emerge, contrariamente a fatti simili già processualmente accertati – scrive il gip – è data dal fatto che sono proprio i rappresentanti locali della politica che si offrono ai mafiosi, proponendosi come loro punti di riferimento e, in alcuni casi, arrivando ad affidare loro la gestione, seppur parziale, della propria campagna elettorale”. Ruggirello è accusato di associazione mafiosa mentre Inferrera è indagata per voto di scambio politico-mafioso.
Secondo i magistrati della Dda di Palermo che hanno coordinato le indagini “l’obiettivo dell’organizzazione mafiosa rimane quello di acquisire il controllo di attività economiche, soprattutto nel campo dell’edilizia e della gestione dei rifiuti e di raccogliere consensi elettorali in occasione delle varie consultazioni”.
Nell’ambito dell’operazione condotta dai carabinieri sono inoltre stati sequestrati beni, società e esercizi commerciali per un valore di 10 milioni di euro.