Sono i minuti di recupero del secondo tempo tra Fiorentina e Inter. D’Ambrosio in area tocca il pallone tra spalla e braccio: l’arbitro fischia – dopo aver consultato il VAR – il calcio di rigore e Veretout firma il 3-3, gol che regala un punto ai padroni di casa.
La decisione del direttore di gara – ora sospeso per un mese dall’Aia – desta non pochi sospetti: il calcio di rigore sembrerebbe non esserci. Due punti persi, quindi, per la squadra di Spalletti, inseguita da Milan e Roma nella corsa alla Champions League.
Fino a qui è calcio. Uno Spalletti furioso e un Marotta contrariato per le possibili ripercussioni europee fanno da cornice a polemiche che hanno sempre alimentato questo sport (al di là del Var, che sembra non aver risolto completamente il problema).
Poi, sui social, la vergogna: insulti e scritte di alcuni tifosi interisti contro l’arbitro, la Fiorentina, ma soprattutto il suo ex capitano Davide Astori, deceduto il 4 marzo scorso a Udine a causa di un arresto cardiaco.
“La tragedia di Davide aveva fatto una cosa quasi incredibile: unire i tifosi. Sono senza parole”, è stato il commento del presidente onorario della Fiorentina Diego della Valle: “Siamo tornati punto e a capo. Sui social bisogna riflettere, a cosa serve infangare una persona come Davide per degli episodi arbitrali?”. E la Fiorentina in una nota ufficiale: “La società viola è in contatto costante con le autorità competenti affinché questi sciacalli vengano perseguiti come meritano”.
“È vergognosa e inaccettabile la spirale di odio e becera ignoranza che in queste ore sta infangando la memoria di Davide Astori sui social”, il commento del presidente della Ficg Gabriele Gravina. “Mi auguro che arrivino le scuse dai capi delle tifoserie, dalla società Inter. Non a Firenze, ma al calcio nella sua interezza”, ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella.