Botta e risposta sulla riforma della legittima difesa tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e la magistratura. “Sarà legge entro marzo” ha affermato lo stesso Salvini che, durante la conferenza stampa a Cagliari con il neo presidente della regione Sardegna Christian Solinas, ha così risposto alle domande dei giornalisti sullo stop dell’esame della riforma in Parlamento.
Le parole del ministro arrivano dopo le dichiarazioni del presidente dell’Associazione Nazionale magistrati Francesco Minisci che, intervenuto a Radio anch’io, ha commentato il rinvio come “una buona notizia, che speriamo sia sine die”. Il presidente dell’Anm ha inoltre sottolineato come la riforma sulla legittima difesa sia soggetta a gravi profili di incostituzionalità, denunciando il fatto che con la proposta del nuovo assetto normativo “si lancia il messaggio che se succede un fatto astrattamente riconducibile alla legittima difesa non sono necessari accertamenti”.
Queste le parole che hanno acceso il dibattito tra la magistratura e la maggioranza di governo. Salvini ha evidenziato la “gravità assoluta” delle dichiarazioni di Minisci. “Non spetta a un magistrato – ha aggiunto – dire quale legge bisogna fare e non fare. Si mettano l’anima in pace, sia in redazione al Corriere della Sera che i magistrati di sinistra”. Rispondendo a Minisci ha così commentato: “Se non gli va bene si tolga la toga e si candidi alle elezioni”.
Parole sostenute anche dal ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, anche lei intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio anch’io. “La legge andrà in porto e si limiterà alla tutela dell’aggredito”, ha spiegato. Sul fronte Cinque Stelle e sulla tenuta della maggioranza gialloverde il ministro ha sottolineato l’assenza di attriti, evidenziando la volontà di andare avanti insieme.