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I prossimi giorni ricchi di impegni

Francesco, il Papa del cambiamento
I prossimi giorni ricchi di impegni

di Federica Macagnone15 Marzo 2013
15 Marzo 2013

Da quando è salito al soglio petrino non si fermato un momento. È ricco di impegni il calendario di papa Francesco che domani incontrerà gli oltre 5mila giornalisti accreditati che hanno seguito il Conclave fino all’elezione del successore di Pietro. Domenica il primo Angelus e martedì una piazza San Pietro blindata ospiterà la messa di intronizzazione del nuovo Pontefice. Questa mattina Papa Francesco ha incontrato l’intero collegio cardinalizio nella sala Clementina . “Non cediamo mai al pessimismo, all’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno, e allo scoraggiamento”, ha detto il pontefice che è stato accolto dagli applausi dei cardinali. Il successore di Pietro si è detto certo che la sua elezione sia stata decisa alla fine dallo Spirito Santo che rapidamente ha fatto superare in Conclave gli schieramenti precostituiti. Poi ha voluto rivolgere un pensiero al suo predecessore e si è detto “grato” a Benedetto XVI che “ha arricchitola Chiesacon il suo magistero di fede, umiltà e mitezza”. Parole forti e piccoli gesti che confermano lo stile semplice. Finito il discorso del cardinale Angelo Sodano, è stato Bergoglio ad alzarsi velocemente dal trono, scendere dalla pedana con uno slancio che gli ha fatto perdere l’equilibrio per qualche secondo, e andare ad abbracciare il decano del collegio. In meno di 48 ore il profilo del Papa diventa sempre più chiaro.
Povero tra i poveri. Dolce, mite e allo stesso tempo forte, deciso senza mezze misure. In soli due giorni papa Francesco ha mostrato tutto il carattere. Si è presentato al mondo con un semplice “Buonasera”, al collo la croce di ferro che lo accompagnato negli anni da pastore della Chiesa di Buenos Aires, rifiutando la mozzetta. Secondo alcune indiscrezioni prima di affacciarsi dal balcone di San Pietro ci sarebbe stato uno scambio di battute con il Maestro delle Celebrazioni liturgiche, monsignor Guido Marini. Il prelato avrebbe proposto al neo Papa di indossare, sopra la veste bianca, la mozzetta di velluto rosso bordata di ermellino e la croce d’oro. «Questa la mette lei», avrebbe detto Papa Francesco con piglio deciso, «io mi tengo questa, la croce di quando sono divenuto vescovo, una croce di ferro».
Scena simile ieri mattina quando per raggiungere Santa Maria Maggiore si è mostrato insofferente alle strette misure di sicurezza. «Non mi servono le guardie, non sono un indifeso», ha detto ai suoi collaboratori. Ma ovviamente questa volta ha dovuto demordere. Niente spostamenti sulla lussuosa auto papale,la Scv001. Una semplice berlina senza targa del Vaticano. Inoltre sembrerebbe aver già chiesto un alleggerimento della scorta della Polizia di Stato. Per non parlare del fatto che come un uomo comune è andato a pagare il conto della residenza dove ha soggiornato prima del conclave. Semplicità, preghiera e rifiuto degli orpelli sembrano essere i tratti distintivi di questo Pontificato già da adesso. “Tutti l’hanno capito subito. Come hanno capito Giovanni XXIII – ha detto il vescovo Loris Francesco Capovilla, storico segretario del Papa “buono” – ciò che colpisce è la sua semplicità: dall’anello a quella croce che porta al petto, la croce di ferro della sua ordinazione episcopale che non ha voluto togliere nemmeno quando il cerimoniere pontificio gliene voleva fare indossare una d’oro.”La Cei, attraverso le parole del presidente Angelo Bagnasco ha mostrato gioia per l’elezione di Bergoglio: “È un chiaro segno di rinnovamento, uno stimolo per tuttala Chiesa”.

 Federica Macagnone

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