Il consiglio di amministrazione di Groupon ha licenziato il Ceo (chief executive operation) e fondatore del sito Andrew Mason. La decisione è stata resa nota tre giorni fa attraverso un’email con cui il manager ha informato tutti i dipendenti. “Dopo quattro anni e mezzo intensi e meravigliosi come Ceo di Groupon – ha scritto -, ho deciso che mi piacerebbe passare più tempo con la mia famiglia. Sto scherzando… sono stato licenziato oggi”.Le difficoltà finanziarie. Nella comunicazione l’ex Ceo giustifica la decisione del cda senza alcun intento polemico. I motivi del licenziamento sarebbero dovuti agli scarsi risultati ottenuti nell’ultimo anno e mezzo dal gruppo. Le azioni sono calate dell’80 %, passando dai 20 dollari del novembre 2011 per arrivare quest’anno agli attuali 4 dollari e mezzo.
Groupon aveva avuto un boom iniziale del business grazie all’idea base del sito: permettere ai consumatori iscritti di accedere a offerte giornaliere di buoni sconto utilizzabili presso aziende locali o nazionali. La società aveva però iniziato a mostrare diversi punti deboli. La scorsa settimana la pubblicazione dei conti societari del quarto trimestre2012 hasbigottito negativamente gli analisti. Si tratta del terzo trimestre in rosso per la compagnia. La situazione è poi degenerata in 24 ore: nella prima seduta di scambi dopo la pubblicazione dei conti, il titolo Groupon ha ceduto il 24,28% arrivando a 4,53 dollari.
Il licenziamento. La decisione non è arrivata quindi a sorpresa. Lo scorso novembre era stato lo stesso Mason a paventare la possibilità di essere sollevato dall’incarico: “Licenzierei me stesso se non pensassi che sono idoneo a questo ruolo”. E d’altronde anche nell’e-mail non ha avuto bisogno di spiegare i motivi del licenziamento: “Se vi state domandando perché… non siete stati attenti”.
Mason ha citato una serie di “eventi dell’ultimo anno e mezzo” di cui si è detto responsabile tra cui “due trimestri in cui non abbiamo saputo centrare le nostre stesse stime” e prezzi azionari che hanno perso tre quarti dal valore dall’offerta pubblica iniziale. Ora è caccia a un nuovo manager.
Domenico Mussolino
