Nel quadriennio 2018-2021 sono calati i femminicidi, ma aumentati i reati-spia come stalking, maltrattamenti e violenze sessuali. È quanto emerge da uno studio realizzato in occasione della Festa della donna dal Servizio analisi criminale del Dipartimento di pubblica sicurezza.
In particolare, gli omicidi volontari di donne nel 2021 sono stati 119, il 16% in meno rispetto al 2018 quando erano stati 141, ma maggiori rispetto ai dati del 2020 (117) e 2019 (109). Lo stalking è però aumentato del 18%, i maltrattamenti contro familiari e conviventi del 30% e la violenza sessuale del 2%.
Per quanto riguarda lo stalking, a fronte di un’incidenza media nazionale di 29,04 reati commessi per 100mila abitanti, si registra un aumento del tasso soprattutto nelle regioni meridionali: in testa la Sicilia (42,84), seguita da Campania (41,57), Puglia (37,57) e Calabria (36,59). L’incidenza di atti persecutori è invece minore in Veneto (18,75), Marche (19,04) e Trentino Alto Adige ( 19,48).
I maltrattamenti contro familiari e conviventi hanno un’incidenza nazionale di 37,43 reati per 100mila abitanti. Anche in questo caso la Sicilia è al top, con 50,92, seguita da Campania (49,78) e Lazio (44,02). La Valle d’Aosta è l’isola felice’ (tasso del 19,5), seguita da Molise (22,52) e Liguria (25,54). Le violenze sessuali infine: 8,27 ogni 100mila abitanti è la media nazionale, che sale in Emilia Romagna (13,47) , Liguria (11,32) e Friuli Venezia Giulia (10,2) ed ha i valori più bassi in Calabria (5,12), Basilicata (5,45) e Abruzzo (5,66).
Da oggi è disponibile online una nuova sezione multilingue sul sito istituzionale www.poliziadistato.it dedicata alla violenza di genere. All’interno, suddivise in 9 aree tematiche, è possibile trovare informazioni utili e consigli per prevenire e contrastare il fenomeno. L’obiettivo è far sì che le vittime di violenza possano sentirsi guidate nella scelta da compiere. Il sito fornisce informazioni sull’iter per richiedere l’ammonimento del Questore nei confronti del maltrattante e rassicura sul poter denunciare senza la paura di subire una vittimizzazione secondaria.
La sezione dedicata si riferisce esclusivamente alla tutela delle vittime di genere femminile. L’attenzione per il genere maschile è rivolta solo in quanto soggetto che perpetua il reato: nella sezione dedicata al Protocollo Zeus viene spiegato come la persona ammonita possa intraprendere un percorso terapeutico per evitare di compiere nuovamente atti violenti contro le donne.