ROMA – Processo di integrazione femminile nell’organizzazione militare, impegno della Difesa per le popolazioni femminili che vivono in territori di missione, lotta agli stereotipi e alle discriminazioni di genere. Sono questi i temi di “Donne, pace e sicurezza”, l’evento organizzato dal Ministero della Difesa nella sede del COVI a Centocelle, in occasione della Giornata Internazionale delle donne.
Con un videomessaggio è intervenuto il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Una delle attività più incisive è l’impegno per la pace come strumento di tutela anche dei diritti delle donne e dell’emancipazione femminile. A poco più di vent’anni dall’apertura del servizio militare femminile, sono 21mila le donne presenti nelle forze armate. Numeri destinati a crescere. Le donne italiane in uniforme, sin dall’inizio, hanno avuto pieno accesso a tutti i ruoli, anche operativi. Questo è un modello di parità che ci rende più efficaci all’estero, anche con la presenza di donne in teatri di instabilità. Alle professioniste della sicurezza non posso che esprime tutta la mia gratitudine”.
Voci di chi è sul campo sono quelle ascoltate nel corso della conferenza. Tra loro la senatrice Isabella Rauti, sottosegretaria di Stato alla Difesa con delega alle Pari opportunità, nonché organizzatrice dell’evento. “Già dieci anni prima del reclutamento, erano già presenti molte donne nella componente civile nel dicastero. Una traccia – ha detto Rauti – seguita poi dall’organizzazione militare. Quando le donne entrano nelle forze armate vengono ammesse in tutti i ruoli: un esempio di raggiunta e completa parità. Il ruolo delle donne è quello di protagoniste”.
Il Capo di stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha definito nel suo intervento “un unicum di capacità potenziate quello tra uomini e donne nel campo militare”. La ministra Roccella ha sottolineato la necessità di “promuovere il ruolo delle donne e riconoscere i loro diritti”.