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HomeCronaca Macerata terreno di scontro: minacce al ministro Orlando dopo visite a vittime del raid

Macerata terreno di scontro
minacce al ministro Orlando
dopo visite a vittime raid

Cgil, Arci, Anpi e Libera rinunciano

al corteo. La soddisfazione di Minniti

di Luisa Urbani08 Febbraio 2018
08 Febbraio 2018

macerata

Ancora giornate di tensione a Macerata, che in pochi giorni si è trasformata in una città sotto assedio. L’omicidio della giovane Pamela Mastropietro e il raid razzista di Luca Traini che ha ferito sei immigrati sono ormai entrati nel dibattito politico nazionale, oltretutto in piena fase elettorale.

“Berlusconi e Salvini sono degli irresponsabili – ha dichiarato il ministro della Giustizia Orlando stamane a radio Capital – Dare una giustificazione a un comportamento criminale e terroristico è un modo per sdoganarlo e dargli un valore politico, è un rischio enorme”. Orlando ha poi rivelato di aver subìto minacce dopo la sua visita in ospedale alle persone ferite nel raid ed ha annunciato che incontrerà la famiglia di Pamela.

L’inchiesta

Oggi è un giorno importante dell’inchiesta sulla morte della ragazza. Il professor Mariano Cingolani, medico legale dell’università di Macerata, svolgerà una nuova autopsia sui resti della vittima e cominceranno gli esami del Ris in laboratorio perché, dopo dieci giorni, ancora non si sa quale sia stata la causa della morte: se omicidio o overdose.

Il procuratore capo di Macerata, Giovanni Giorgio, ha convalidato il fermo di Innocent Oseghale, accusato di vilipendio per occultamento di cadavere, ma non per l’omicidio, ritenendo gli indizi non ancora sufficienti.

Ma Oseghale non è l’unica persona coinvolta nella vicenda. Secondo la Procura di Macerata, c’è un altro uomo che avrebbe avuto un ruolo rilevante nella morte della romana di San Giovanni. Si chiama Lucky Desmond, è nigeriano come Oseghale e da ieri figura nel registro degli indagati per concorso in omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere. Ma Desmond è ancora a piede libero perché contro di lui, per ora, c’è solo la testimonianza del suo connazionale.

Le manifestazioni

Nel frattempo in città il clima si fa sempre più teso, tanto da convincere il sindaco Romano Carancini a lanciare un appello per annullare ogni tipo di corteo. Lo scopo del primo cittadino è evitare il “rischio di ritrovarsi dentro divisioni o possibili violenze”, come scrive lui stesso su Facebook.

Così, Anpi, Arci, Cgil e Libera hanno revocato la manifestazione antifascista, convocata per sabato dal centro sociale Sisma, in seguito al raid razzista di Luca Traini, il 28enne che la scorsa settimana ha aperto il fuoco a Macerata, ferendo sei persone.

Non tutti però hanno dato retta a Carancini. Il centro sociale Sisma e altre associazioni scenderanno ugualmente in piazza. “Sabato alle ore 15:30 partirà dalla stazione di Macerata una manifestazione antifascista, pacifica e di massa in risposta all’attentato terroristico avvenuto lo scorso sabato”, ha dichiarato, in una nota, la portavoce di Potere al Popolo Viola Carofalo. “Ci sembra assurdo che in questi giorni si sia data la possibilità a organizzazioni fasciste, xenofobe e anticostituzionali, come Casapound e Forza Nuova, di fare conferenze stampa e presidi, quando invece si tenta di impedire una manifestazione a tutti gli coloro che da sempre difendono la convivenza civile. Noi riteniamo che ci debba necessariamente essere una risposta forte e unitaria contro la barbarie che avanza, contro le dichiarazioni e le politiche che da Minniti a Salvini stanno soltanto fomentando odio”.

Così, a fare eco al sindaco, ieri è intervenuta anche Roberta Preziosi, prefetto di Macerata. “Se le manifestazioni annunciate a Macerata non verranno sospese si provvederà a vietare lo svolgimento delle stesse ai sensi di legge. Nel prendere atto favorevolmente della decisione di Anpi si accoglie l’invito del sindaco a non effettuare manifestazioni per consentire il ripristino delle condizioni di serenità per la comunità maceratese” ha dichiarato.

Questa mattina, è intervenuto anche il ministro dell’Interno, Marco Minniti: “Ringrazio Anpi, Cgil, Arci e Libera che hanno accolto la richiesta del sindaco di Macerata di sospendere le manifestazioni in questo momento così delicato per la città, che ora ha bisogno di pace e di tranquillità. Mi auguro che anche altre organizzazioni che hanno annunciato manifestazioni accolgano l’invito del sindaco”.

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