“Nelle carceri vivono oltre 61.000 persone, ma soltanto 14.000 svolgono un’attività lavorativa”, lo sottolinea Giuseppe Chinnici, il Presidente della Fondazione Ozanam, che oggi pomeriggio ha organizzato un evento che si propone di recuperare e reinserire socialmente i detenuti attraverso la formazione e il lavoro. Si svolgerà alle ore 17.30 presso l’Aula Magna dell’Università Lumsa di Roma la presentazione del libro “Annunciare il Vangelo nelle carceri. La scommessa della rieducazione”.
E nel corso del dibattito sarà anche presentato un progetto educativo volto a favorire il reinserimento dei detenuti nel tessuto sociale che accoglie da una parte l’invito di Papa Francesco a dare maggiore attenzione ai detenuti e dall’altro lato quello del Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano che vuole mettere in campo misure urgenti per migliorare la condizione dei reclusi anche in base alla sentenza della Corte Europea che denuncia l’eccessivo affollamento delle carceri italiane.
Oltre al Professor Chinnici interverranno: il Mons. Alessandro Plotti, Arcivescovo Emerito di Pisa, Cosimo Ferri, Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Silvana Sergi, Direttrice del Carcere del Regina Coeli, Padre Vittorio Trani, Cappellano del Carcere di Regina Coeli, i senatori Alberto Monticone e Stefano De Lillo, Ilaria Piccolo, Consigliere di Roma Capitale, l’avv. Stefano Zoani, Presidente Fondazione Opera Divin Redentore, Prof. Carlo Jovine, Primario neurologo Ordine di Malta, il Dott. Giuseppe D’Agostino, Ufficio del Garante e la Dott.ssa Paola Cappelli, giudice di sorveglianza del Carcere di Rebibbia.
“La situazione sta lentamente migliorando grazie alla Legge Smuraglia che concede sgravi fiscali e contributi agli imprenditori che assumono detenuti. Bisogna promuovere la crescita di chi si trova in carcere dal momento che i detenuti con un’occupazione quasi sempre non ripetono il reato e bisogna avere il coraggio di scommettere sul miglioramento delle persone così come faceva il Beato Federico Ozanam che nella Parigi dell’Ottocento assisteva materialmente e portava il messaggio cristiano agli ultimi, a coloro che erano stati dimenticati dalla società”, ha concluso Chinnici.
Giulia Lucchini