La Francia apre al colosso delle telecomunicazioni cinese Huawei, discostandosi dal diktat americano.
Stamattina il ministro dell’Economia transalpino Bruno Le Maire ha dichiarato che il governo non intende escludere la multinazionale cinese dalle forniture necessarie allo sviluppo della rete 5G, pur anticipando possibili restrizioni. In particolare Parigi doveva esprimersi sul permesso all’azienda controllata da Pechino di procurare equipaggiamento tecnologico a due grandi compagnie francesi, Sfr e Bouyques, nella costruzione della loro rete 5G.
Contro questa sinergia si è fortemente espressa l’amministrazione americana, in guerra commerciale con la Cina e intenzionata a tenere distanti gli alleati occidentali da Pechino. Nevralgico anche il timore che Pechino possa ottenere e usare dati sensibili, grazie ai lavori di Huawei nella rete 5G.
Le Maire ha garantito che non esistono “discriminazioni” verso Huawei, che adesso può aspirare a entrare in questa importante partita. La possibilità che il gigante cinese fosse escluso da questo grande affare aveva già provocato polemiche sul versante diplomatico, con l’ambasciata cinese a Parigi che appena domenica ha diramato un comunicato per esprimere “preoccupazione” a causa delle “misure discriminatorie” paventate dal governo di Parigi.
Il ministro Le Maire ha comunque fatto capire che la mancata esclusione non corrisponde a un’automatica assegnazione dell’appalto, rimarcando l’impegno dell’esecutivo nella tutela de “l’interesse sovrano” e una probabile priorità da concedere a un operatore europeo.