Una sfida difficile da vincere, quella del contrasto al traffico e all’abuso di droghe. Soprattutto a causa della dinamicità del mercato, che si mostra in costante evoluzione. Simona Pichini, direttrice del Centro nazionale dipendenze e doping presso l’Istituto Superiore di Sanità, spiega a Lumsanews quali sono le nuove tendenze nel consumo di sostanze stupefacenti, tra il ritorno di vecchie e l’arrivo di nuove droghe.
Quali sono le nuove tendenze nel consumo di droghe?
“La pandemia di Covid-19 ha sicuramente influito nel cambiamento del trend, provocando una crescita dei consumi di Nuove Sostanze Psicoattive (NPS), grazie alla facilità di reperimento di sostanze sul dark web che prevede il totale anonimato, la consegna a casa e il pagamento con carta di credito. Al momento sono state identificate circa mille Nps in totale e 200 solo nell’ultimo anno. Si tratta soprattutto di cannabinoidi sintetici, catinoni sintetici e oppioidi sintetici analoghi al Fentanyl. Quasi tutte sono state segnalate nel periodo post lockdown, quando si è registrato un incremento del 200% degli avvisi di nuove sostanze psicoattive che si aggiungono alle droghe “classiche” come cannabis e cocaina, ma anche ketamina, anfetamina ed eroina.”
Quali tra le cosiddette “Nuove Sostanze Psicoattive” sono le più diffuse?
“Dopo i cannabinoidi sintetici, i catinoni sintetici rappresentano la seconda classe di NPS più diffusa sul territorio europeo. Si tratta di psicostimolanti con effetti simili all’anfetamina, a MDMA (ecstasy) e alla cocaina e difatti sono in genere venduti come sostituti legali di queste sostanze. Possono anche essere usati per contraffare stimolanti controllati. Vengono commercializzati generalmente sotto forma di polvere e cristalli, ma si ritrovano anche in capsule o in compresse di vari colori e forme. Tra le altre NPS meno diffuse ma molto pericolose troviamo poi i fentanili, una famiglia di oppioidi sintetici di cui fanno parte gli analoghi o i derivati del Fentanyl, un potente farmaco antidolorifico, simile alla morfina ma molto più potente, comunemente usato per gestire il dolore grave, come quello provocato da interventi chirurgici, cancro o altre condizioni mediche. Si stima che il Fentanyl sia da 100 a 1000 volte più potente della morfina e dell’eroina. I fentanili sono in grado di produrre gravi effetti in piccole quantità, ne bastano pochi granelli per provocare intossicazioni gravi e decessi. Tra le conseguenze più gravi, depressione respiratoria e compromissione del sistema cardiovascolare.”
Si registra ancora un alto consumo delle droghe “classiche”?
“Il consumo delle droghe tradizionali non accenna a diminuire. La cannabis è la sostanza più consumata nel mondo occidentale, seguita, in percentuali molto più basse, dalla cocaina. Anche l’eroina è tornata di moda soprattutto fra giovanissimi nati dopo il 2000, che non hanno ricordo della storia dell’eroina e quindi non ne conoscono bene i pericoli. E’ cresciuto anche il consumo di sostanze analgesico narcotiche che isolano, che calmano e tranquillizzano come la morfina. Da alcuni anni, nella popolazione generale si sta manifestando l’uso combinato di più sostanze psicotrope illegali, il cosiddetto policonsumo soprattutto associato con l’uso di cannabis, in particolare cannabis e cocaina.”
Quali sono i danni che le sostanze stupefacenti provocano al fisico di chi ne abusa?
“Il consumo di qualsiasi sostanza stupefacente interferisce con il normale funzionamento cerebrale, alterando percezioni, pensieri, azioni e soprattutto la capacità di memorizzare e ricordare. A livello fisico le conseguenze più gravi sono a danno del sistema nervoso centrale, con convulsioni, danni irreversibili alla memoria, infertilità, impotenza, malattie cardiovascolari, insufficienza renale, lesioni polmonari, lacerazioni epiteliali e venose, infezioni come HIV, overdose e decesso. Oggi purtroppo il primo contatto con la sostanza psicotropa avviene in giovane età, quando il cervello non è ancora del tutto sviluppato, pertanto la sostanza esogena, che viene dall’esterno, cambia l’equilibrio dei neurotrasmettitori delle varie cellule dei recettori, cambia l’equilibrio del sistema nervoso centrale e i processi neurobiologici.”
Quali interventi preventivi e terapeutici devono essere messi in atto nel campo delle tossicodipendenze?
“La prevenzione è l’azione principale per ridurre i rischi e i danni alla salute correlati all’uso e abuso di sostanze psicoattive. E’ necessario innanzitutto contrastare e ridurre l’offerta, attraverso l’adozione di politiche volte alla regolazione dell’accesso alle sostanze, ma è importante anche promuovere politiche integrate tra i Dipartimenti di Prevenzione, gli Enti Locali, le scuole, il terzo settore e le famiglie. La diffusione di corretti stili di vita e strategie educative che mirino al potenziamento delle abilità personali, dell’autostima, della resilienza e il dialogo con la famiglia, possono essere la base per l’inizio di un percorso solido di prevenzione. Anche la formazione degli operatori sanitari è di fondamentale importanza per l’individuazione precoce di situazioni problematiche, anticipando così i tempi di presa in carico e trattamento. Le attività di prevenzione primaria, cura, prevenzione patologie correlate, riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo sono demandate in prima battuta ai Ser.D. i Servizi pubblici per le dipendenze patologiche del Sistema Sanitario Nazionale. Questi servizi forniscono prestazioni diagnostiche, di orientamento, di supporto psicologico e prestazioni terapeutiche relative allo stato di dipendenza e alla eventuale presenza di malattie infettive o patologie psichiatriche correlate.”