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Arianna ci ripensa. Sì al Festival del Giornalismo ma forse si cambia location

di Domenico Cavazzino25 Ottobre 2013
25 Ottobre 2013

Come non detto: il Festival si farà. Dopo l’annuncio shock sulla rinuncia al Festival del Giornalismo del 2014, per mancanza di fondi, ecco il dietrofront. La notizia arriva direttamente dall’organizzatrice, Arianna Ciccone, anche se, sul sito del festival, resta l’annuncio dello stop alla manifestazione.
Tuttavia, non è possibile rinunciare a un evento che da sette anni riunisce appassionati e addetti ai lavori del mondo del giornalismo. Anche se potrebbero esserci dei cambiamenti: la sede, infatti, non dovrebbe essere Perugia ma Prato. Questo, almeno, a sentire il sito Pratosfera che ha avanzato la candidatura della cittadina toscana rivolgendosi ai due organizzatori del Festival, Arianna Ciccone e Christopher Potter: «La nostra è una città nel bel mezzo di una rivoluzione culturale, sociale ed economica. Proprio come il giornalismo».
I fondi rifiutati. Ma la Regione Umbria non ci sta a vedersi soffiare la kermesse e così annuncia «un contributo di 160mila euro». Fondi, però, rifiutati dalla Ciccone che, dopo aver cercato ovunque finanziamenti, ribatte: «Troppo tardi. Noi a questo punto non li vogliamo. Proveremo a farcela con le nostre sole forze». I finanziamenti, a questo punto, saranno reperiti attraverso il crowdfunding (offerte libere da parte dei cittadini): l’obiettivo è raggiungere quota 600mila euro. Una soluzione decisa e annunciata dai due organizzatori in un incontro pubblico a cui le istituzioni perugine, gli assessori alla cultura di Comune e Regione, Andrea Cernicchi e Fabrizio Bracco, hanno preferito rinunciare. Una scelta che voleva essere la risposta alle polemiche dei giorni scorsi sulle motivazioni della rinuncia al Festival che, secondo la Ciccone, avveniva per colpa dell’insensibilità della politica locale.
L’ultima occasione per tentare di ricucire i rapporti in extremis ci sarà la prossima settimana, probabilmente il 29 ottobre, data in cui si spera ci saranno anche le istituzioni. Un’apertura che arriva dopo la conferenza stampa di mercoledì dei due assessori alla Cultura che hanno chiesto pubblicamente agli organizzatori di rimanere a Perugia.
Si spera in un clima più disteso. «Basta con le polemiche» è l’appello della Ciccone, che, nonostante le numerose offerte di sponsor che offrivano sedi alternative, potrebbe decidere di sciogliere il rebus location a favore di Perugia, in caso di un esito positivo dell’incontro. Tuttavia l’assessore Cernicchi preferirebbe un incontro privato per risolvere la questione e si dice pronto a contattare gli organizzatori.  «Se ci chiama – dice Arianna Ciccone a Umbria24 – saremo felici, ma all’assessore dirò che è importante che si continui pubblicamente».

Domenico Cavazzino

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