HomeCronaca CORTEI, ZONE ROSSE E PERCORSI BLINDANTI. CAPITALE SOTTO ASSEDIO PER UN LUNGO WEEK END. NO TAV PRONTI A MARCIARE SU ROMA

CORTEI, ZONE ROSSE E PERCORSI BLINDANTI. CAPITALE SOTTO ASSEDIO PER UN LUNGO WEEK END. NO TAV PRONTI A MARCIARE SU ROMA

di Alessandro Filippelli17 Ottobre 2013
17 Ottobre 2013

La Capitale si prepara a vivere un lungo week end di protesta. Venerdì e sabato sarà alta la tensione a Roma ma è pronto un piano sicurezza per garantire che il 18 e soprattutto il 19 ottobre non passino alla storia come nuove giornate di violenza.
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, durante il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto al Viminale, ha invitato i vertici delle forze dell’ordine “a porre in essere tutte le sinergie necessarie per assicurare la massima efficacia dei dispositivi di prevenzione e controllo, in relazione alle manifestazioni in programma nella Capitale”.
Il sindaco di Roma Ignazio Marino mercoledì pomeriggio, il giorno dopo gli scontri ad Albano per le esequie di Priebke, ha auspicato una tregua per Roma: “Sospendete lo sciopero limitatamente alla città di Roma e alla fascia oraria compresa tra le 20 e le 24 di venerdì, in modo da evitare di aggravare una situazione già di per sé complessa”.
Caos mezzi pubblici e big match all’Olimpico. Sarà, infatti, un venerdì difficile per chi deve spostarsi. Niente metro, niente bus e niente ferrovie per lo sciopero di 24 ore proclamato dal sindacato Usb. Lo rende noto l’Agenzia per la Mobilità di Roma. C’è la possibilità di veder fermi 9 mezzi su 10. In vigore le fasce di garanzia: servizio regolare fino alle 8.30 e dalle 17 alle 20. Solo per quanto riguarda la metropolitana, l’agitazione sarà dalle 20 a fine servizio con circolazione regolare nelle precedenti ore della giornata. Sempre venerdì 18, altri tre scioperi – uno di 4 ore, dalle 8.30 alle 12.30, indetto dalla Fit-Cisl, gli altri di 24, proclamati dai Confederali – riguarderanno i collegamenti periferici gestiti dalla Roma Tpl.
A questo si aggiunge l’Olimpico che da domani pomeriggio sarà presidiato per la partita tra Roma e Napoli prevista alle 20,45. Controllati da polizia e carabinieri non solo gli arrivi dei treni in stazione, ma anche i caselli autostradali verso sud. Tutta la zona, attorno allo stadio, come al solito, sarà bonificata per evitare che materiale pericoloso, come spranghe, coltelli e molotov, venga parcheggiato dagli ultras più violenti e utilizzato per aggressioni a fine partita.
I due cortei. Da questa mattina dovranno essere sgombere da auto, moto e cassonetti, tutte le strade che ospiteranno i due cortei, fra piazza della Repubblica, San Giovanni e Porta Pia. Un triangolo di quasi tre chilometri, un’ampia «zona rossa».
Il primo è previsto alle 10 di venerdì mattina da piazza della Repubblica e San Giovanni. L’altro, il pomeriggio del giorno successivo, da San Giovanni in Laterano, fino a Porta Pia. Ovviamente resteranno interdette alla sosta anche le vie interne di collegamento attorno ai percorsi, che verranno usate da polizia e carabinieri per contenere e proteggere il corteo dei manifestanti ed evitare infiltrazioni di gruppi violenti durante la marcia. Un piano straordinario che prevede un volantinaggio da stamani in tutte le zone che saranno interessate da prescrizioni e divieti.
La tensione è alta. La tensione, nonostante le rassicurazioni delle forze dell’ordine e degli organizzatori, resta alta. I No-Tav sono pronti a marciare su Roma. Chi vive all’Esquilino, al Nomentano e a San Giovanni è molto preoccupato. È previsto l’arrivo di decine di migliaia di persone, compresi gruppi antagonisti e anarchici. Tra volantini, pagine social e blog, sono molti i gruppi più interventisti a dichiarare battaglia attraverso comunicati più o meno agguerriti. Gli investigatori della Digos, dell’antiterrorismo e dell’intelligence sono al lavoro da giorni per identificare eventuali infiltrazioni anche dall’estero, da paesi come la Grecia e la Spagna, dove i gruppi più estremisti sono legati a doppio filo con gli ambienti eversivi nostrani. Finora i primi numeri ufficiosi degli investigatori parlano di 30 mila manifestanti previsti per domani, a cui dovrebbero aggiungersi altre 10 mila unità sabato.

Alessandro Filippelli

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