Il Governo e la maggioranza hanno trovato l’intesa sul testo della risoluzione sulla riforma del Mes. L’accordo, è stato ritenuto soddisfacente da tutti i gruppi politici. Il voto di oggi non dovrebbe, quindi, mettere a rischio il governo Conte, che ha le credenziali per far passare la riforma del Mes.
Arginato anche l’ostacolo M5s che aderirà all’intesa, come anticipato da Vito Crimi, nonostante la lettera di 58 parlamentari che si erano detti contrari. Dopo giorni di tensione, infatti, i senatori del Movimento 5 Stelle hanno trovato un’intesa interna.
“Sul Mes ho trascorso due intere giornate insieme con altri 60 parlamentari per mediare le posizioni, per trovare un punto di caduta e per fare in modo di non essere ricordati come coloro che hanno peggiorato uno strumento già pessimo senza aver avuto nulla in cambio a tutela dei cittadini”, ha dichiarato via Facebook della senatrice pentastellata Barbara Lezzi.
La senatrice si è detta decisa nel non ripetere scelte sciagurate dei governi precedenti: “È un testo che non è ideale ma, almeno, rivendica il ruolo del Parlamento in sede di ratifica e avverte che non sarà disposto al voto finale se non ci sarà l’avanzamento significativo del resto del pacchetto riforme, Edis (assicurazione comune depositi bancari) prima di tutto. A questo proposito, superando sterili distinguo, posizioni tese solo a provocare o azioni esterne di chi esalta Conte in pubblico ma mira ad affossarlo, ringrazio tutti i colleghi per questo impegno sentito e aperto di questi due giorni. Tutto a posto? No. Il testo dovrà essere ulteriormente mediato con il resto delle forze di maggioranza”, ha concluso la senatrice.
La Camera è già attiva da questa mattina, mentre per le 16 è previsto il discorso del premier al Senato. In serata probabilmente si arriverà al voto.