Cercava le Indie, ha trovato l’America. Il 12 Ottobre 1492 Cristoforo Colombo raggiungeva l’isola di San Salvador, realizzando un’impresa più grande di quanto lui stesso potesse immaginare. Da quel giorno il navigatore italiano è diventato ufficialmente colui che ha scoperto il Nuovo Mondo. Un titolo prestigioso, ma che negli ultimi anni sta diventando un pesante fardello.
Le polemiche– Secondo alcuni movimenti per i diritti civili, molto attivi soprattutto negli Stati Uniti, Colombo sarebbe il simbolo del colonialismo che ha sterminato e reso in schiavitù le popolazioni indigene. Negli States dal 1937 il Columbus Day è fissato per il secondo lunedì del mese di Ottobre. Dopo i fatti di Charlottsville, le raffigurazioni di Cristoforo Colombo sono rimaste coinvolte nella ‘guerra delle statue’, l’offensiva partita contro tutti i simboli ritenuti sudisti. Le maggiori proteste si sono riscontrate in California, in particolare nella zona di Los Angeles. Numerose associazioni hanno chiesto che la celebrazione venisse abolita. Proposta condivisa anche dalle amministrazioni di Alaska, Vermont, Seattle e San Francisco. A New York invece, dove la comunità italiana è scesa in piazza per difendere il ricordo di Colombo, la tradizionale parata si è svolta regolarmente. Per arginare le controversie il sindaco Bill De Blasio ha blindato la statua del navigatore all’entrata di Central Park. Il presidente Trump però ha difeso la figura di Colombo. «Nel Columbus Day onoriamo l’esperto navigatore e uomo di fede la cui coraggiosa impresa ha unito due continenti e ha ispirato molti altri, contro ogni dubbio o avversità» ha dichiarato il tycoon.
La ricorrenza– In America Latina oggi è Giorno del Rispetto e della Diversità Culturale. La commemorazione, nata in Argentina nel 1917 sotto il nome di Giorno della Razza (ispanica), è tutt’ora giorno festivo in molti stati. Talvolta, per ragioni di calendario, uffici e scuole rimangono chiusi il lunedì successivo al 12 ottobre.