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11 Settembre, 16 anni dopo
In migliaia a Ground Zero
Primo anniversario per Trump

Luci a New York in ricordo delle vittime

Ricorrenza meno sentita dagli americani

di Fabio Simonelli11 Settembre 2017
11 Settembre 2017

L’11 settembre di 16 anni fa gli Stati Uniti venivano colpiti nella loro anima. Quattro aerei colpivano le Torri Gemelle a New York, il Pentagono e un campo vicino Shankville, in Pennsylvania. Furono 2995 le vittime, i cui nomi si possono ancora leggere a Ground Zero, nel monumento a loro dedicato, proprio nel luogo dove sorgevano le Twin Towers.

Le celebrazioni– Come ogni anno, New York si illuminerà per non dimenticare le vittime, tra cui i numerosi vigili del fuoco, poliziotti e volontari che in quelle tragiche ore hanno dato la loro vita per salvarne molte altre. Al momento esatto dell’impatto del primo aereo, alle 9:14 del mattino, è previsto un minuto di silenzio.

La prima di Trump– Prime celebrazioni da presidente per Donald Trump, che ricorderà le vittime in compagnia della moglie Melania. Il Tycoon dovrebbe partecipare anche alla cerimonia prevista al Pentagono, organizzata dal segretario della Difesa Jim Mattis e dal generale Joseph Dunford, direttore dei capi di stato dell’esercito. La cerimonia dei familiari delle vittime, invece, organizzata al National September 11 Memorial Plaza, sarà, come dal 2011 a questa parte, del tutto apolitica: i politici potranno parteciparvi, ma non sarà permesso loro di leggere la lista dei defunti e rilasciare dichiarazioni.

Ricordo meno intenso – D’altra parte, questo del 2017 è forse l’anniversario meno sentito da parte dell’opinione pubblica americana. Basta dare un’occhiata ai principali siti per accorgersene. La notizia dell’11 settembre, che solitamente campeggiava in home page come apertura, è relegata in basso. Gli Stati Uniti sono molto cambiati in questi sedici anni. Hanno attraversato la più grande crisi finanziaria dal ’29 e, nonostante le politiche in materia di terrorismo siano sempre operative, c’è altro a preoccupare gli americani, come la corsa agli armamenti nucleari della Corea del Nord.

 

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