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Folla immensa per il primo Angelus di Papa Francesco: «La misericordia cambia tutto»

di Alessandro Filippelli17 Marzo 2013
17 Marzo 2013

Roma invasa dai fedeli. C’era da aspettarselo. Erano oltre 150mila per il primo Angelus di Papa Francesco. A mezzogiorno in punto il Pontefice si è affacciato dalla finestra del Palazzo apostolico, che dà sulla piazza per la tradizionale preghiera in latino. GUARDA IL VIDEO

Un bagno di folla con tanti striscioni e bandiere di ogni nazionalità, soprattutto argentina: «Fratelli e sorelle, buongiorno, dopo l’incontro di mercoledì scorso, è bello da cristiani, vederci e salutarci di domenica, in una piazza che grazie ai media ha le dimensioni del mondo». I fedeli gli hanno tributato un lungo applauso. Piazza San Pietro, stracolma scandiva il nome di Francesco.

Misericordia e perdono. Nel suo discorso torna il tema della Misericordia, di cui Papa Bergoglio aveva parlato solo  tre giorni fa ai sacerdoti confessori della Basilica di Santa Maggiore: «Abbiamo bisogno di capire questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza con i nostri peccati». In un altro passaggio, poi, il nuovo Pontefice, ha ricordato ai pellegrini l’importanza del perdono per i cristiani, punto centrale del Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima. Il Vangelo, infatti, ci presenta l’episodio della donna adultera, che Gesù salva dalla condanna a morte.

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“Neanche io ti condanno: va e non peccare più!”, così Papa Francesco, ricordando alcune frasi riportate dall’evangelista Giovanni, ha sottolineato come colpisce l’atteggiamento di Gesù. Infatti, ha aggiunto il Pontefice, «non sentiamo parole di disprezzo e di condanna ma soltanto parole di amore e misericordia», perché ha detto Papa Bergoglio, «il volto di Dio è quello di un Padre misericordioso, che ha sempre pazienza con noi, perché ci comprende, ci attende e non si stanca mai di perdonarci». In un altro passaggio, il Papa, ha citato, affermando scherzosamente di non voler fare alcuna pubblicità, il cardinale Kasper, definendolo  «un buon teologo». Papa Francesco ha ricordato le parole del porporato, il quale affermava che «sentire la Misericordia cambia tutto, è il meglio che noi possiamo sentire. Un po’ di Misericordia rende il mondo meno freddo e lo rende un po’ più giusto».  Poi Bergoglio torna indietro, al 1992, ricordando un episodio di quando era ancora vescovo: «Era appena arrivata a Buenos Aires la Madonna di Fatima e si è fatta una grande Messa per gli ammalati». E poi ha aggiunto: «venne da me una donna anziana, ultraottantenne, molto umile. Io l’ho guardata e le ho detto»: “Nonna – perché da noi si dice così agli anziani – lei vuole confessarsi?”. “Sì”, mi rispose. “Ma se lei non ha peccato…”. E lei – ha raccontato il Pontefice-  mi rispose che tutti abbiamo i peccati e il Signore perdona tutto”, “E lei signora come lo sa?” e la donna mi rispose “Se il Signore non perdonasse tutto il mondo non esisterebbe…”».

Francesco, il perché della scelta. Lo aveva fatto ieri  durante l’incontro con i giornalisti e ancora una volta il Papa è tornato a spiegare le ragioni del nome Francesco: «Ho scelto il nome del patrono d’Italia, Francesco d’Assisi, e ciò rafforza il legame spirituale con questa terra dove sapete ci sono le origini della mia famiglia».

Al termine della preghiera dell’Angelus, il Pontefice ha rivolto un cordiale saluto a tutti i pellegrini: «Grazie della vostra accoglienza e delle vostre preghiere. Pregate per me». E  ha rinnovato il suo «abbraccio ai fedeli di Roma e a coloro che arrivano da ogni parte d’Italia e del mondo». Poi la benedizione, e augurando un buon pranzo a tutti ha  ricordato ancora una volta che «il Signore non si stanca mai di perdonare».

Il primo messaggio via Twitter. Prima volta del Papa, oggi, anche su Twitter, con l’account “Pontifex” inaugurato solo due mesi fa da Benedetto XVI: nel primo messaggio il nuovo Papa torna sulla richiesta di preghiere: «Cari amici vi ringrazio di cuore e vi chiedo di continuare a pregare per me. Papa Francesco».

Alessandro Filippelli

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