HomeCronaca Eredità Sordi, 10 rinvii a giudizio per la truffa ad Aurelia. Sparita la segretaria

Eredità Sordi, 10 rinvii a giudizio per la truffa ad Aurelia. Sparita la segretaria

di Alessandra Aurilia22 Ottobre 2015
22 Ottobre 2015

Dovranno ripresentarsi in tribunale fra due anni le dieci persone coinvolte nell’inchiesta della procura di Roma sul presunto raggiro da 2 milioni e mezzo di euro ai danni di Aurelia Sordi, sorella ed unica erede del regista e attore Alberto, morta la notte tra l’11 e il 12 ottobre di un anno fa, all’età di 97 anni, nella sua villa alle Terme di Caracalla.

Gli indagati. Il giudice dell’udienza preliminare, Costantino De Robbio, ha accolto la richiesta del pubblico ministero Eugenio Albamonte e rinviato a giudizio, per il prossimo 17 gennaio 2017, il peruviano Arturo Artadi, storico autista e factotum della famiglia, gli avvocati Carlo Farina e Francesca Piccolella (assolta dal reato di patrocinio infedele) e il notaio Gabriele Sciumbata, che dovranno rispondere di circonvenzione di incapace, in relazione alla procura speciale che assegnava ad Artadi l’intera gestione dei conti di Aurelia. Altri sei dipendenti della “signorina” saranno invece processati per ricettazione: si tratta di una governante, una cuoca, una badante, un giardiniere e due camerieri che in più occasioni avrebbero ottenuto dall’anziana donazioni “sospette” tra i 150 e i 400mila euro.

Il mistero della segretaria. All’inchiesta si aggiunge la scomparsa, apparentemente inspiegabile, di Annunziata Sgreccia, storica segretaria dei fratelli Sordi, nonché amica di Aurelia. Ieri, ai microfoni di Pomeriggio Cinque, è intervenuta Maria Antonetta Schiavina, autrice della biografia su “Albertone”: «Lei sapeva tutto e sono sicura che sarebbe una testimone chiave dell’intera vicenda – ha detto – Io però non la sento da oltre due anni, non riesco a rintracciarla. Nessuno sembra sapere dove sia».

La truffa. Era stata una segnalazione del direttore della Banca Popolare di Sondrio di via Cesare Pavese, nel 2013, a far scattare l’inchiesta, dopo che l’autista Artadi aveva esibito la procura generale con cui poter disporre liberamente dell’intero patrimonio della famiglia Sordi. Sembra che negli anni in cui la Signorina soffriva di demenza senile tutti i suoi dipendenti si siano approfittati di lei in più modi, arrivando a farsi donare quasi il 20% della sua eredità, che attualmente è gestita in esclusiva dalla “Fondazione Casa Museo Alberto”, come stabilisce il testamento redatto da Aurelia il 21 aprile 2011 e pubblicato dieci giorni dopo la sua morte.

Alessandra Aurilia

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