“La cultura genera valorenon è una gara per i soldi”Ma dal MiBact nessun aiuto

Il professor Izzo spiega a LumsaNews il progetto di Procida Capitale 2022

Francesco Izzo è un professore di economia all’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Ha lavorato alla creazione del piano strategico per Procida 2022. Ci ha illustrato i possibili effetti economici legati al titolo di Capitale italiana della cultura.

Quali benefici economici Procida potrà ricavare dall’anno di Capitale?

Non abbiamo fatto molte previsioni in merito, il ritorno finanziario che la città avrà non è il nostro primo obiettivo e non è stato preso in considerazione dalla commissione che ha valutato la città. Non è una gara a chi fa più soldi. 

Naturalmente faremo il possibile affinchè non ci siano aggravi per il Comune. Durante la progettazione del dossier è stato creato un sistema di valutazione che prende in considerazione indicatori di performance qualitativi più che quantitativi. Indicatori legati alla percezione che i turisti hanno dell’isola come un luogo adatto al turismo lento e sostenibile, rispettoso dell’ambiente e della storia del luogo e ad un turismo destagionalizzato, ovvero distribuito nell’arco di tutto l’anno. La sfida del progetto è immaginare in che modo la cultura può generare valore senza la massimizzazione dei flussi turistici. Non vogliamo un milione di persone a Procida in un anno, vogliamo lo stesso numero distribuito in 10 anni.  

Che impatto l’evento potrebbe avere sulle imprese già esistenti e sui singoli lavoratori?

Abbiamo immaginato come i processi culturali coinvolti nel progetto possano generare opportunità di lavoro. L’idea è di far nascere nuove imprese culturali e di far crescere quelle già presenti. Da questo punto di vista  per noi è fondamentale creare delle relazioni stabili tra le imprese che nasceranno e le imprese più grandi più esperte già esistenti che possano fare da chioccia alle nuove. Il fatturato delle attività già esistenti crescerà del 30 o 40 per cento, ma il vero impatto economico lo daranno le nuove imprese che tra quattro o cinque anni saranno in grado di stare in piedi da sole e daranno occupazione.

Contate sul premio da un milione di euro del ministero?

Assolutamente no, non possiamo contare sui fondi del Mibact, anche perchè il sistema di distribuzione è in ritardo. Inoltre il nostro budget è nettamente maggiore, si assesta tra i 4 e i 5 milioni di euro. Il Comune non può anticipare tutti questi fondi. Procida ha un piano finanziario che comprende sponsor privati, programma di crowdfunding e canali istituzionali, (Regione ed enti locali). 

Anche la copertura mediatica ha il suo ritorno finanziario per la città.

L’isola ha avuto un ritorno in termini di capitale reputazionale altissimo. La brand identity di Procida è diventata molto più forte e questo vuol dire che fino a quando non si spegnerà l’eco della “Capitale”, Procida potrà beneficiare di un ottimo posizionamento nel mercato turistico internazionale. L’isola potrebbe non fare più investimenti promozionali perchè godrebbe di questo beneficio di reputazione. Tutto questo grazie alla pubblicità gratuita che Procida sta ricevendo e continuerà a ricevere grazie alla designazione di Capitale della Cultura. L’abbiamo avuto a costo zero. 

Ma ripeto, tra i nostri indicatori di performance non c’è uno che valuta quanto sarà la copertura mediatica gratuita di Procida, un tema chiave di questi eventi. Il nostro sistema di valutazione si concentra sul numero di persone che percepiranno Procida come isola adatta al turismo sostenibile. Gli indicatori puramente economici non sono adatti a misurare gli obiettivi del nostro progetto.

Paola Palazzo

Laureata in Culture della moda nella Facoltà di lettere e beni culturali all'Università di Bologna. Frequento il Master di 1° livello in Giornalismo alla LUMSA di Roma.