FRANCOFORTE – Comprare americano per evitare una guerra commerciale con la nuova amministrazione di Donald Trump. In una situazione di paura e di insicurezza europea per quella che potrà essere la politica economica del futuro presidente degli Stati Uniti, Christine Lagarde cerca spazi di manovra per scongiurare il peggio.
“Una guerra di dazi non sarebbe nell’interesse di nessuno, porterebbe a una riduzione globale del Pil”, è il pensiero della presidente della Banca centrale europea in un’intervista rilasciata al Financial Times. Renderebbe di fatto impossibile l’idea del tycoon di rendere realtà il suo sogno del ‘Make America Great Again’ tramite la reindustrializzazione del paese.
“Di fronte alla minaccia di tariffe tra il 10 e il 20%, l’Europa potrebbe offrirsi di acquistare determinate cose dagli Stati Uniti e segnalare che siamo disposti a sederci al tavolo per vedere come lavorare insieme – prosegue nell’intervista –. Ritengo che questo sia uno scenario migliore rispetto ad una strategia di pura ritorsione, ad un percorso colpo su colpo in cui nessuno è veramente vincitore”. Al tavolo delle trattative, l’Europa potrebbe quindi offrire a Trump di acquistare più gas liquefatto o equipaggiamenti per la difesa come contropartita.
Lagarde conclude dicendo che spetterà agli europei trasformare il senso di minaccia derivante dalle idee isolazioniste di Trump in una grande presa di coscienza e una sfida a cui dobbiamo rispondere.
Nonostante le posizioni incoraggianti di Christine Lagarde sulle opportunità europee derivanti da questa nuova linea, l’economia italiana rischia di perdere posizioni. Oggi nuovi segnali parlano di prospettive negative per il nostro Paese con la crescita del Pil fermatasi nel terzo trimestre 2024. Confindustria segnala “un deciso peggioramento delle aspettative tra le grandi imprese industriali associate” con il 46,9% delle aziende intervistate che prevede una contrazione, moderata o significativa, della produzione industriale rispetto al mese precedente.