Non c’erano ombrelli nell’aula giudiziaria di Hong Kong, dove stamattina si è tenuta la prima udienza del processo che vede accusati i nove leader delle proteste tenutesi ad Hong Kong nel 2014 di “cospirazione e disturbo dell’ordine pubblico”. Usati per ripararsi dai gas lacrimogeni e proteggersi dal sole cocente, gli ombrelli sono diventati il simbolo delle manifestazioni pro democrazia.
In base alle immagini trasmesse dalle tv locali, tutti gli imputati si sono dichiarati innocenti, ma per loro il rischio è che le accuse si trasformino comunque in 7 anni carcere. Fuori dalla West Kowloon Magistrates’ Courts, hanno manifestato prima dell’udienza un centinaio di sostenitori, reclamando una più robusta versione di democrazia e per la cancellazione degli addebiti previsti dalle leggi varate nel periodo coloniale britannico.
Il processo, secondo le previsioni degli esperti, è destinato ad andare avanti per diverse settimane, ultima prova delle crescenti pressioni di Pechino sull’ex colonia.