“Farò di tutto perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo, senza sconti, la loro infamia”. Non usa mezzi termini il ministro dell’Interno Matteo Salvini, commentando il fermo, avvenuto nella notte, di due uomini sospettati di aver abusato e poi ucciso Desirée Mariottini, in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo di Roma. Mamadou Gara e Brian Minteh di 26 e 43 anni, cittadini senegalesi irregolari in Italia, sono ritenuti responsabili di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario ed attualmente sotto la custodia della Squadra Mobile, incaricati dell’indagine in stretta collaborazione con gli uomini del commissariato San Lorenzo.
Il fermo dovrà essere sottoposto a conferma dal gip, come dichiarato in mattinata dal capo della Squadra Mobile, Luigi Silipo, che ha però tenuto a precisare come contro i due gravino pesanti indizi di colpevolezza. In questi minuti la Polizia sta inoltre vagliando la posizione di un terzo sospettato, un nigeriano di 40 anni, individuato stamattina grazie alle testimonianze raccolte nelle ultime ore. “Quella notte ero nel palazzo. Ho visto Desirée stare male. Era per terra e aveva attorno 7-8 persone. Le davano dell’acqua per farla riprendere”, ha dichiarato uno dei frequentatori del palazzo di via dei Lucani, che ha riferito di essere stato ascoltato in Questura. Il teste racconta anche che la notte del 19 ottobre, attorno al’una, “qualcuno chiamò i soccorsi”.
Intanto si aggiungono altri particolari sulla vita di Desirèe, una ragazzina con alle spalle problemi di droga, che nella notte tra giovedì e venerdì si è ritrovata in quello stabile abbandonato dove poi sarebbe stata brutalmente uccisa. Un edificio più volte sottoposto a sgombero per le continue occupazioni, sei solo dal 2016, e che come riportato in una lettera della proprietaria dell’immobile pubblicata su Roma Today, è sotto il controllo dell’ufficiale giudiziario dal giugno 2015.