Cena a base di tagliatelle in un ristorante romano: protagonisti il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i due Vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Un incontro, ieri sera, senza intermediari, senza sottosegretari e senza portavoce, avvenuto al termine di un vertice con i ministri dell’Economia, Giovanni Tria, e delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli.
Nel menu presenti diverse questioni: provare a dare delle risposte a nodi irrisolti dopo l’intesa trovata sul decreto fiscale, la scelta dei direttori dei telegiornali Rai, le nomine Consob, ma soprattutto si è parlato della quasi ormai certa bocciatura della manovra 2019 che arriverà domani dall’Unione Europea. Al riguardo, il Presidente del Consiglio ha assunto un atteggiamento diplomatico, provando ad arginare le polemiche di Salvini e Di Maio delle scorse settimane. Ha giocato d’anticipo provando la strada del confronto e lo ha fatto con una telefonata domenica sera alla cancelliera tedesca Angela Merkel e al presidente della Commissione Europea Juncker.
Conte ha spiegato i benefici che alcune scelte (ad esempio quella di mantenere il rapporto deficit-Pil al 2,4%) possono portare all’Italia e di conseguenza all’Europa e offerto rassicurazioni sulla volontà dell’Italia di non uscire dall’Unione.
Il Presidente del Consiglio incontrerà domani in Russia Vladimir Putin. Lo conferma con un tweet: «Il 24 ottobre incontrerò a Mosca il Presidente Vladimir Putin. Lo ringrazio sin da ora per il suo gentile invito. Sarà un momento molto utile per un confronto sui principali temi internazionali e sui nostri rapporti bilaterali».
Intanto Matteo Salvini continua sulla linea dura e punta sulla sfida a Bruxelles: “Non torniamo indietro di un centimetro, né sul deficit, né sulle misure della manovra”.