Le dichiarazioni di Berlusconi da Fabio Fazio a Che tempo che fa hanno gettato nel caos il centrodestra. L’ex cavaliere ha espresso la sua opinione su chi dovrebbe essere il prossimo candidato premier: “Ho diversi nomi, ma penso a una persona molto capace, estraneo alla politica, con cui non sono ancora entrato in argomento. Una persona che abbia fatto qualcosa di molto buono, come il generale dei carabinieri, Leonardo Gallitelli, uno dei migliori vertici del corpo dei carabinieri. Per Palazzo Chigi serve qualcuno che nel mondo del lavoro, dell’impresa, delle istituzioni, del terzo settore possa essere visto positivamente per i traguardi che ha raggiunto”. Gli alleati si sono quindi risentiti, non solo perché la loro carriera politica non è stata presa in considerazione, ma anche non averne parlato prima con nessuno. “Questa è nuova, non l’avevo mai sentita – commenta il leader leghista Matteo Salvin – Silvio non si rende conto di quanto i suoi siano scioccati”. Si dice, invece, lusingato il generale Gallitelli per quello che ha definito un “attestato di stima” pubblico inaspettato.
Le reazioni politiche. Lo staff lo aveva avvertito di non fare alcun nome, ma Berlusconi ha fatto di testa sua e la confusione è servita. A tali dichiarazioni si è aggiunto anche l’annuncio che il prossimo governo di centrodestra sarà formato da otto politici e dodici “esponenti che vengono dalla trincea del lavoro”. Su questo ha un’opinione divergente il leader del Carroccio, intervistato da 24Mattino su Radio24: “Quando ci siamo visti a Catania gli ho detto: scusa Silvio, ma non continuare a dire questa cosa dei ministri, perché non ne abbiamo mai parlato e perché è l’ultima delle cose che gli italiani sono interessati ad ascoltare”. A Salvini si accoda la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, secondo la quale l’ex cavaliere starebbe provando a dare l’impressione di avere un piano anche in caso di incandidabilità. “A sentire Salvini, il generale è già stato affossato, lo hanno ammazzato politicamente”, queste invece le parole del candidato premier del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, al termine di un incontro in Confcommercio a Milano. Effetto positivo su Roberto Maroni, che legge nell’agitazione creata da Berlusconi la sua capacità di animare il dibattito politico in qualità di protagonista. In soccorso dell’ex cavaliere arriva anche Renato Brunetta: “Gallitelli è solo un esempio dello standard di qualità per il prossimo governo”. Rincalza Maurizio Gasparri, che non ha dubbi: l’unico candidato per Berlusconi “resta lui stesso”. La smentita ufficiale arriva proprio leader di Forza Italia: “Pensando ai problemi reali del Paese, e soprattutto a quello molto sentito della sicurezza, ho fatto il nome del generale Gallitelli come esempio di figura chiave, con adeguate qualità e prestigio, e che dunque potrebbe far parte del futuro governo”.
L’intervista da Fazio. Oltre al futuro candidato premier in caso la corte di Strasburgo lo ritenesse incandidabile, Berlusconi ha affrontato altri punti nel suo intervento a Che tempo che fa. Innanzitutto ha ribadito il suo rapporto di amicizia con l’ex leader della Lega, Umberto Bossi, che verrebbe accolto a braccia aperte da Forza Italia nel caso Salvini non lo candidasse. Poi l’ex cavaliere ha insistito sulla necessità di fermare il M5S: “Nel 1994 scesi in campo contro il pericolo comunista, oggi il pericolo dei Cinque Stelle è più grande”. Di Maio è stato addirittura definito come una “bella meteorina” con un “bel faccino”. Berlusconi è stato poi lapidario sullo Ius Soli: “Alcuni extracomunitari odiano i cristiani, gli ebrei, lo Stato italiano: non basta frequentare un ciclo scolastico per essere italiano e per avere diritto automatico alla cittadinanza. Noi non voteremo la fiducia allo Ius Soli”. Dietro le quinte di Che tempo che fa, lo scrittore Fabio Volo, secondo ospite della serata, si è recato nel camerino del leader di Forza Italia per tirargli le orecchie: “Mi parlano bene di lei in Mondadori, ma non è una cosa fica quella che ha detto”. Volo, infatti, si è detto “infastidito” per l’associazione implicita che l’ex cavaliere ha fatto tra i figli di immigrati e i possibili simpatizzanti dell’Isis. Secondo il Corriere della Sera, Volo avrebbe continuato così: “Lei potrebbe trascinare la parte di italiani più restia a capire che la sofferenza dei bambini non è un tema di trattativa. Lei deve allargare le teste delle persone, non stringerle”. All’attacco non sarebbe seguita alcuna risposta di Berlusconi, che sarebbe andato via senza replicare.