“Dobbiamo considerare l’Africa con occhiali africani. Con un dialogo franco e diretto, da pari a pari”. Così il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, a margine della Conferenza ad Alto livello di mercoledì fra i leader politici dell’Unione, quelli africani e i funzionari Onu.
Fondi per l’Africa. Far crescere l’economia di quei territori coinvolgendo il mondo imprenditoriale. È questo l’obiettivo del cosiddetto piano Marshall per i Paesi dell’Africa. La strategia prevede che il fondo di investimenti sia dotato di almeno 40 miliardi di euro. Si tratta di un primo passo per rilanciare i legami politici ed economici tra i due continenti in vista dell’incontro ad Abidjan. “Grazie alla Banca europea per gli investimenti si potrebbero sbloccare fondi pubblici e privati per circa 500 miliardi”, ha detto Tajani.
Il piano. “Creare un contesto favorevole – spiega il presidente – allo sviluppo di una base manifatturiera. Ma anche all’imprenditoria, alla nascita di piccole e medie imprese, al lavoro per i giovani”. Questi i cardini del possibile intervento europeo. Sul tema dell’emergenza migranti, Tajani sostiene che occorra “investire risorse analoghe a quelle utilizzate per la rotta dei Balcani per chiudere i corridoi del Mediterraneo centrale, promuovendo stabilità e lotta al terrorismo”. Sono Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Niger, Ciad e Mali i Paesi principali fra i quali distribuire i fondi. “Non possiamo ignorare il trattamento inumano riservato ai migranti in Libia” ha ricordato l’Alto rappresentante per la Politica Estera, Federica Mogherini. “Il nostro obiettivo è chiudere i centri di detenzione” spiega.
Il ruolo dell’Italia: “Non è una colonizzazione che vogliamo fare” dice Tajani. L’interesse per l’Africa e il Medio Oriente è legato alla “stabilità, a una collaborazione diversa, a una visione comune”. Altri Paesi, spiega il presidente, hanno strategie diverse. “L’Africa per i cinesi rappresenta un continente dove fare business”. Loro “non hanno problemi comuni su immigrazione, lotta al terrorismo, stabilità politica.
Il presidente dell’Europarlamento si aspetta “risultati concreti” da vertice tra Africa e Europa di Abidjan, in Costa d’Avorio, che si terrà il 29 e 30 novembre. Serve una “tabella di marcia chiara e completa” dice Tajani. Il punto di partenza è la “forte volontà dell’Unione Europe di voler dialogare direttamente con i leader africani”. “L’Europa si è mossa in ordine sparso con interessi diversi e agende diverse” ha ammesso.