E’ boom di consensi per CasaPound a Ostia. Il candidato del movimento di estrema destra Luca Marsella ha ottenuto alle elezioni dello scorso fine settimana il 9%. Circa seimila voti, nella corsa alla presidenza per il Municipio X di Roma, con picchi del 20% nei quartieri più popolari.
Alle ultime elezioni prima del commissariamento per Mafia Capitale, CasaPound non era andata oltre l’ 1,85%. Eppure il partito è riuscito ad avanzare piano piano, ma con costanza e tenacia. E fra due settimane sarà il vero ago della bilancia al ballottaggio fra M5s e centrodestra.
«È finito il tempo degli zero virgola, e non è un caso se a Ostia siamo arrivati al 9,1%». sottolinea il vicepresidente del movimento Salvatore Di Stefano. «Noi, in quei quartieri, siamo presenti da anni, ogni giorno, mentre gli altri partiti non fanno nulla». I pacchi di pasta periodicamente regalati ai poveri, la lotta per «gli alloggi popolari agli italiani» e le feste per i bambini organizzate nelle zone più povere e abbandonate del litorale romano.
Un lavoro svolto sul campo, da un partito che procede secondo questo schema: non le grandi metropoli, ma i piccoli centri sono il vero obiettivo. «Il municipio è stato abbandonato e paralizzato da due anni di commissariamento. C’è da rilanciare il turismo, il commercio, l’ economia del nostro territorio», afferma Luca Marsella, deciso a diventare un punto di riferimento per quegli imprenditori e commercianti che hanno creduto in lui.
Il leader di CasaPound Gianluca Iannone ribadisce che”Ostia è un trampolino indispensabile per puntare al Parlamento. «La tendenza è in crescita. Dopo Bolzano, Lucca, Todi e tutti i risultati delle altre amministrative che si sono svolte da poco, il risultato di Ostia è un’altra tessera del puzzle. Ed è una conquista superiore a tutte le altre perché è stata realizzata sul territorio con una presenza costante del movimento da anni». «Sì, Ostia ci fa ben pensare», continua Di Stefano, «e sicuramente supereremo questo 3%. Mandare CasaPound in Parlamento diventa una priorità».